Ancora un giorno con numeri in
decrescita per la pandemia da Covid in Umbria che però fa
registrare altri sette morti legati al virus, 1.584 dall'inizio
dell'emergenza.
Scendono infatti ancora leggermente i ricoverati ora 208,
cinque in meno di giovedì, mentre salgono a 12 da 11 i posti
occupati in terapia intensiva.
Nell'ultimo giorno sono emersi 2.211 nuovi casi di positività,
più 3,7 per cento rispetto alle 24 ore precedenti, e 2.554
guariti, con gli attualmente positivi che scendono a 25.599, 350
in meno. Un quadro frutto dell'analisi di 3.874 tamponi e 12.279
test antigenici, con un tasso di positività sul totale del 13,68
per cento (12,79 per cento giovedì).
La regione si avvia intanto a superare la soglia della metà
dei residenti vaccinati con tre dosi. Secondo i dati aggiornati
alla mattina del 21 gennaio sono infatti 423 mila 21 quelli che
l'hanno ricevuta, il 49,34 per cento del totale.
Secondo la Federazione dei medici internisti ospedalieri, poi,
negli ospedali umbri la quota di ricoverati per altre patologie
ma positivi al Covid e asintomatici è pari a circa il 30%. Per
Fadoi l'85% circa di questi asintomatici sono vaccinati con tre
dosi e il 25% dei pazienti positivi nei reparti Covid di tipo
medico sono in condizioni gravi e in terapia semintensiva. Di
questi pazienti gravi, il 70% sono non vaccinati ed il restante
30% è costituito da persone con due dosi fatte da circa sei mesi
e con altre patologie associate. "Anche i dati umbri confermano
quindi l'importanza della vaccinazione nel proteggere dalla
evoluzione grave della malattia da Sars-Cov-2 anche, in larga
misura, dal contagio" sottolinea Lucio Patoia, presidente Fadoi
dell'Umbria e direttore delle struttura complessa di Medicina
interna all'ospedale di Foligno.
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