"Le tendenze occupazionali per il
periodo gennaio 2021- marzo 2022 rilevate dall'indagine
Excelsior per l'Umbria sono decisamente positive": lo sottolinea
l'assessore regionale Michele Fioroni spiegando che per il primo
trimestre 2022 sono previste 13.460 assunzioni, 3.450 in più
rispetto al primo trimestre 2021 e ben 1.350 in più rispetto al
primo trimestre 2020 che non mostrava ancora segni evidenti
della crisi economica conseguente alla pandemia.
Il maggior numero di occasioni continua ad essere nel terziario
(3.220) che fa registrare anche una notevole crescita rispetto
sia al 2021 (+2.930) sia al 2020 (+1.350). Meno rilevante la
crescita nel settore industriale che offre nel trimestre 2.090
occasioni di lavoro di cui 460 nelle costruzioni. Il 45,7% viene
dall'area produzione di beni ed erogazione dei servizi. Per il
43,7% delle assunzioni previste si registra difficoltà di
reperimento delle figure richieste.
Nel 37% dei casi si tratta di assunzioni a tempo determinato e
nel 18% in somministrazione; nel 22% a tempo indeterminato e nel
6% di apprendistato. "I dati positivi - commenta Fioroni -
confermano la giusta direzione e i primi risultati sui nuovi
interventi di politica attiva che la Regione Umbria sta portando
avanti. Mi riferisco in particolare al Programma Re-Work, una
sperimentazione importante di virtuosa collaborazione tra
pubblico e privato con un target di destinatari molto
diversificato, mirata sostenere la ripresa economica con
interventi personalizzati che guardano domanda delle imprese e i
fabbisogni richiesti". "Sui settori digitale, turismo e cultura
partiranno a breve gli interventi previsti dagli Avvisi Techne e
Upgrade, finalizzati a rafforzare le competenze dei lavoratori,
allineando l'offerta alla domanda. In tema di
internazionalizzazione - continua l'assessore - stiamo lavorando
anche per rafforzare le competenze dei nostri imprenditori
attraverso percorsi manageriali specialistici. L'Umbria è alle
prese con il cambiamento del paradigma del mercato del lavoro e
della formazione. La formazione come strumento principe di
politica attiva per l'occupazione, per questo va mirata al
fabbisogno delle imprese, uscendo dalla logica dell'offerta dei
formatori".
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