Ha ricordato "i numerosi ammalati
che durante la pandemia hanno vissuto nella solitudine nel
reparto di terapia intensiva" il cardinale Gualtiero Bassetti
all'omelia della celebrazione eucaristica della 30/a Giornata
mondiale del malato tenutasi a Perugia presso la chiesa
parrocchiale "Maria Regina della Pace" in Santa Lucia. "Io
stesso sono stato uno di loro" ha sottolineato l'arcivescovo del
capoluogo umbro e Città della Pieve, nonché presidente della
Cei.
"Per tanti di loro - ha ricordato ancora Bassetti parlando dei
malati della pandemia - quello è stato l'ultimo tratto della
loro vita, certamente curati da generosi operatori sanitari a
cui va tanta riconoscenza, ma lontani dagli affetti più cari e
dalle persone più importanti della loro esistenza terrena. Non
si possono dimenticare le immagini che abbiamo visto al Nord
Italia, a Bergamo, a Brescia..., che ancora ci toccano e ci
commuovono profondamente. Ecco allora quanto è importante nella
malattia avere accanto testimoni della carità di Dio e
dell'esempio di Gesù. Penso ai medici, agli infermieri, ai
tecnici di laboratorio, agli addetti all'assistenza dei malati,
come pure a tutti i volontari che donano tempo prezioso a chi
soffre".
Rivolgendosi agli operatori sanitari, il cardinale Bassetti -
riferisce la diocesi - ha sottolineato che "anche quando è
impossibile guarire, voi operatori sanitari, ci insegnate che è
sempre possibile curare, consolare, far sentire una vicinanza
che mostra interesse alla persona prima che alla sua patologia".
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