"Da uomo libero e da cittadino di
questo Paese democratico ribadisco che non mi faccio e non mi
farò mai intimidire da alcuno e, tantomeno, dalla attuale
dirigenza dell'Anm molto lontana dai fasti gloriosi che l'hanno
caratterizzata": ad affermarlo Luca Palamara, a Perugia per
l'udienza relativa alla sua richiesta di ricusare i giudici del
processo in corso nei suoi confronti. L'ex consigliere del Csm
definisce "grave e irrituale il tentativo di condizionamento nei
confronti dei giudici della Corte d'appello di Perugia chiamati
a decidere sulla ricusazione depositando fuori termine una
memoria che rischiava di poter diventare una traccia per
l'eventuale decisione".
"Tutto questo - sostiene ancora Palamara - rafforza il mio
convincimento di essere al centro di un regolamento di conti
interno alla magistratura tra le correnti, ancor di più in vista
delle prossime elezioni del Csm e rafforza l'idea di un mio
impegno politico per una giustizia giusta e non vendicativa.
Giustizia non può essere vendetta. A breve renderò noto le
modalità con le quali mi candiderò alle prossime elezioni
politiche del 2023 per rispondere alle numerose istanze di tanti
cittadini che quotidianamente nell'occasione delle presentazioni
dei miei libri verità mi chiedono di impegnarmi per una
giustizia giusta. Mi auguro che in occasione dell'attuale
dibattito sulla riforma della giustizia oltre al tema delle
porte girevoli si affronti anche quello dei fuori ruolo e del
loro rapporto con la politica nonché delle incompatibilità tra
magistrati e giornalisti. Pare invece che su questo l'Anm e il
Csm stiano facendo orecchie da mercante".
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