Emergenza siccità e carenza idrica
sono stati i temi del convegno di Confagricoltura "Acqua:
risorsa da preservare e fattore di produzione". Si è tenuta,
alla Posta dei Donini di San Martino in Campo (Perugia),
l'assemblea generale ordinaria di Confagricoltura Umbria e dopo
la parte privata per l'approvazione del bilancio ha fatto
seguito l'incontro pubblico con al centro le richieste per
arrivare all'irrigazione di 100mila ettari.
Parola d'ordine è innovazione. Creare e sviluppare filiere deve
essere l'imperativo. Inoltre, sostenere le imprese con politiche
regionali adeguate. Fondamentale è la realizzazione di nuovi
invasi e la manutenzione degli esistenti. Necessario poi un
costo equo e sostenibile dell'acqua. Infine, Confagricoltura
chiede un tavolo tecnico con la Regione capofila.
Il presidente nazionale di Confagricoltura Massimiliano
Giansanti, in collegamento online, ha chiesto di "non di
raccontare un mondo che non esiste, come quando sento dire che
gli agricoltori sprecano acqua. Assurdo, perché noi utilizziamo
bene l'acqua e per produrre cibo".
Il presidente di Confagricoltura Umbria, Fabio Rossi, ha
sottolineato che "per fare agricoltura di qualità è necessario
avere acqua". Oltre ai già circa 1.400 piccoli invasi censiti a
livello regionale, c'è bisogno anche di farne altri: "Per
produrre anche nei terreni più marginali c'è bisogno di invasare
l'acqua perché i fenomeni piovosi sono sempre meno ma sempre più
violenti".
Secondo l'assessore regionale Roberto Morroni, "qualcosa si sta
facendo e si farà a livello regionale potendo contare anche
sulle misure in atto a livello di Psr delle risorse 2023-2027
con una riduzione in linea con la percentuale nazionale".
E' stato attivato da 4 mesi un team di lavoro per ricognizione
di tutti i laghetti che esistono in Umbria. L'obiettivo è quello
di avere una mappa precisa di invasi che devono essere attivati.
Senza dimenticare le dighe come Montedoglio e Valfabbrica che,
per Morroni, "ci fanno guardare con fiducia sia all'uso irriguo
che a quello idropotabile".
Per Marco Caprai, della giunta nazionale di Confagricoltura,
"bisogna aggregarsi perché l'innovazione costa e la tecnologia
necessita di personale e formazione".
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