La città di Orvieto approda nel metaverso per esplorare quelle che sono le nuove frontiere del turismo nazionale e internazionale. Il progetto del Comune è stato presentato nello stand della Regione Umbria al Ttg Travel Experience di Rimini.
Nell'universo tridimensionale realizzato da Engineering Ingegneria, multinazionale specializzata nella trasformazione digitale con sede anche a Orvieto, sono stati ricostruiti digitalmente tre spazi virtuali: un infopoint turistico, un museo etrusco e il Consorzio vini di Orvieto. Navigando è possibile interagire con gli oggetti presenti, dai reperti etruschi alle bottiglie, ottenendo informazioni sulla storia della città o sul vino, e poi accedere in modalità virtuale e immersiva a sei luoghi della città: il Duomo, il pozzo di San Patrizio, la Torre del Moro, il Museo archeologico nazionale, la necropoli del Crocifisso del Tufo e i sotterranei di Orvieto Underground.
Ad accogliere e accompagnare i meta-turisti c'è l'avatar di Anna, la mascotte in realtà aumentata della città.
Alla fine della visita l'utente si cimenta in un gioco interattivo e una volta completato riceve la carta d'identità del Comune di Orvieto in tecnologia NFT e diventa cittadino virtuale.
Orvieto nel metaverso sarà fruibile da device tradizionali e da visori 3D. Nel 2023 è previsto il rilascio dell'applicazione su Oculus Store. L’iniziativa si inserisce nel percorso di innovazione e digitalizzazione dei servizi turistici avviato negli ultimi anni dall’amministrazione comunale orvietana. “Il metaverso non è un semplice tour virtuale dove l'esplorazione è guidata e limitata - ha spiegato il sindaco Roberta Tardani – ma un'esperienza in cui è possibile interagire con luoghi e persone. Con questo progetto non ci portiamo un singolo museo o monumento ma un’intera città viene trasfigurata nella realtà virtuale”. “Come vogliamo sperimentare le opportunità di questo strumento? Innanzitutto – ha sottolineato Tardani - per raccontare la città in maniera diversa, utilizzando i linguaggi delle nuove tecnologie, e raggiungere target di visitatori lontani e diversi da quelli tradizionali delle città d'arte. La visita virtuale però non sostituisce le emozioni di quella reale. L'esperienza virtuale, attraverso la gamification, conduce infatti a concludere il gioco in città e a venire a vivere un’esperienza reale. Il Metaverso consentirebbe anche di aprire luoghi solitamente non accessibili o visitabili. Luoghi e spazi culturali, poi, hanno spesso problemi di sostenibilità economica e di gestione”.
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