Riguarda l'erogazione del servizio
di pronta reperibilità di personale medico "per i casi di morte
correlata a possibili fatti di reato, o, comunque, implicanti
l'urgenza di accertamenti medico legali" la convenzione firmata
da Università degli Studi e Procura della Repubblica di Perugia.
A firmare l'atto sono stati il rettore Maurizio Oliviero, il
procuratore Raffaele Cantone e il direttore del Dipartimento di
Medicina e chirurgia dell'Ateneo Vincenzo Nicola Talesa.
Il rettore ha parlato di "un accordo che testimonia un
principio di grande collaborazione tra due Istituzioni vitali".
"E' inoltre l'occasione per sottolineare - ha aggiunto - che
esistono alcune professionalità di cui non solo questa regione,
ma, a livello nazionale, noi tutti abbiamo bisogno. La figura
del medico legale è centrale per una serie di dinamiche, di
attività, di cui può beneficiare l'intera società".
"È un accordo importante - ha detto Cantone - perché riguarda
un tema vitale per la nostra attività che è quello dei medici
legali e che, diciamo, ha attraversato un momento di crisi qui
in Umbria anche dal punto di vista delle 'vocazioni'. La
convenzione, frutto del lavoro del Dipartimento di Medicina e
Chirurgia e dell'Università degli Studi di Perugia anche
prodromico all'istituzione di una Scuola di specializzazione.
L'idea è di rilanciare il mondo della Medicina legale, una
disciplina affascinante che necessita delle giuste condizioni.
Sul piano concreto verranno individuati una serie di soggetti
che possano essere chiamati dai magistrati non soltanto della
Procura di Perugia, ma anche di Terni e di Spoleto, assicurando
la presenza. Ci sono, infatti, tutta una serie di attività che
vanno svolte in urgenza e che richiedono la presenza del medico
legale. Per noi sono collaboratori indispensabili e l'averli
messi a disposizione da parte dell'Università ci faciliterà il
lavoro quotidiano".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA