"Non conosco i dettagli di questa
proposta ma condivido la necessità di un intervento a garanzia
della verità": Rudy Guede risponde così all'ANSA dopo che il
viceministro alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto ha annunciato
che intervenire sul "processo mediatico sarà uno degli scopi di
questa fase del governo per evitare che ci sia un processo
parallelo a quello nelle aule giudiziarie da parte dei mass
media da cui non c'è difesa".
Guede è libero dopo avere scontato 16 anni di reclusione per
l'omicidio di Meredith Kercher al quale si è sempre proclamato
estraneo. Un processo, quello per il delitto di Perugia, sul
quale l'attenzione dei media si è concentrata durante indagini e
dibattimento ma anche ora, ad anni di distanza.
"Certamente non dico che si debba censurare l'informazione -
ha affermato Guede -, ma riportarla per la notizia che è e
soprattutto vagliarla preliminarmente per distinguerla da una
calunnia diffamatoria. Io ho subito una condanna (che
personalmente considero ingiusta) ma gli stessi giudici mi hanno
assolto dal reato di furto (e non è una precisazione da poco)
affermano che non ho ucciso io Meredith, che le ho prestato
soccorso per quel che ho potuto, che non ho nulla a che fare con
la simulazione avvenuta nell'abitazione. Eppure, nonostante
tutte queste circostanze riportate nelle mie sentenze ho
assistito in questi lunghi e dolorosissimi anni ad una
narrazione calunniosa e diffamatoria nei miei riguardi, troppo
spesso senza alcuna verifica preliminare facendo passare per
buono il falso e perciò a mio avviso responsabili di narrazioni
mendaci e superficiali".
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