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Francisci, fondamentale la diagnosi precoce dell'Hiv

Francisci, fondamentale la diagnosi precoce dell'Hiv

"Oggi le terapie a disposizione sono efficaci"

PERUGIA, 01 dicembre 2022, 20:09

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"I dati diffusi dall'Istituto Superiore di Sanità sull'andamento dell'infezione da Hiv in Italia nel 2021 evidenziano un incremento delle nuove diagnosi rispetto all'anno precedente: 1.770 casi attuali contro i 1.303 del 2020, con una incidenza di 3 casi per 100.000 abitanti.
    Analoga incidenza si riscontra in Umbria. Va sottolineato che i dati comunicati hanno risentito dell'epidemia da Covid-19 che potrebbe aver comportato una sottodiagnosi". A dirlo è la professoressa Daniela Francisci, direttore della struttura complessa clinica Malattie infettive dell'ospedale di Perugia e direttore della scuola di specializzazione in Malattie infettive e tropicali dell'Università degli studi di Perugia, in occasione della Giornata mondiale contro l'Aids.
    "Il trend complessivo - prosegue - è infatti in diminuzione negli ultimi anni, anche grazie alla prevenzione".
    Nell'ambulatorio della clinica di Malattie infettive viene eseguito il test per la diagnosi di Hiv. "È gratuito, può essere fatto in anonimato e non necessita dell'impegnativa del medico curante - spiega Francisci - Se il test risulta positivo, il paziente viene preso in carico dalla struttura e rapidamente viene iniziata la terapia antiretrovirale che, nell'arco di pochi mesi, se assunta correttamente, può azzerare la carica virale di Hiv nel sangue e negli altri liquidi biologici impedendo la trasmissione dell'infezione ad altri individui".
    L'età media dei pazienti è di 43 anni per le donne e di 44 per gli uomini. Se l'infezione da Hiv viene diagnosticata e la terapia antiretrovirale iniziata precocemente, si può evitare la progressione in Aids.
    "I pazienti che assumono correttamente la terapia - spiega ancora - conducono una vita 'normale' e la loro speranza di vita è simile a quella di soggetti di pari età Hiv negativi. Il dato veramente preoccupante, però, è che la percentuale di soggetti che scoprono di avere l'infezione quando sono già nello stadio di Aids è superiore al 60% delle nuove diagnosi, sia a livello nazionale che nella nostra regione, ecco perché diventa fondamentale la prevenzione".
    La professoressa Francisci sottolinea come, ad oggi, ci siano a disposizione terapie molto efficaci e ben tollerate.
   

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