"Ci vorrebbero due, tre anni molto
piovosi per riportare il lago Trasimeno allo zero idrometrico":
a dirlo all'ANSA è Stefano Proietti Nodessi, responsabile della
direzione regionale umbra del "Governo del territorio, ambiente
e Protezione civile", commentando le abbondanti piogge cadute
tra novembre e dicembre, ma che hanno avuto scarsi effetti sul
principale lago del Centro Italia.
Stando ai rilievi del Centro funzionale della Prociv
regionale, il bacino lacustre al momento si trova 1,26 -1,18
metri sotto allo zero idrometrico e quindi resta in sofferenza.
"Purtroppo stiamo parlando di un bacino idrico non troppo
grande, l'unico canale di maggiori dimensioni che lo alimenta è
quello dell'Anguillara ma, nonostante riceva le acque di tutti i
fossi minori, non riesce a colmare le perdite dovute alla
siccità e alla forte evaporazione estiva", spiega Nodessi. "Le
piogge di settembre, novembre e dicembre, superiori alla media
storica - spiega il dirigente - hanno permesso al lago di
recuperare circa 42 centimetri di livello, passando così da
-1,60 metri di fine settembre a circa -1,18 di questo fine
dicembre. Ricordo che per fare abbassare il Trasimeno di due,
tre, centimetri, è sufficiente una giornata di sole, con vento
di tramontana. Gli altri grandi invasi regionali stanno
incamerando tutto quanto possibile per poter affrontare la
prossima stagione estiva, mentre i fiumi principali - conclude
il direttore - sono tornati ai loro livelli standard grazie alle
piogge degli ultimi mesi che hanno risolto molti problemi anche
sulle falde idriche, ma ricordo che lo stato di emergenza per la
siccità perdura ed è stato prolungato di altri dodici mesi".
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