(ANSA) - PERUGIA, 27 GEN - Va avanti l'indagine a carico di
ignoti per la morte della diciassettenne Maria Elia avvenuta
all'ospedale di Perugia alla fine del marzo scorso. Nuovi
accertamenti sono stati infatti disposti dal gup del capoluogo
umbro che ha accolto l'opposizione alla richiesta della Procura
di archiviare il fascicolo, istanza avanzata dal padre della
ragazza, Gennaro Elia, tramite i suoi legali Antonio Cozza e
Nicodemo Gentile.
Maria Elia venne colpita da influenza suina e da un altro
batterio. Dopo una denuncia presentata dai familiari, la Procura
della Repubblica di Perugia ha aperto un fascicolo nell'ambito
del quale è stata tra l'altro eseguita l'autopsia. Quindi la
richiesta di archiviazione.
Il gup ha però deciso di non chiudere il procedimento "alla
luce del contrasto che sussiste fra i vari consulenti di parte
in merito all'utilizzo della procedura Ecmo", l'ossigenazione
extracorporea. Ha quindi ritenuto necessario "un approfondimento
istruttorio, preferibilmente con l'aiuto di specialisti delle
malattie infettive e respiratorie". Per il giudice "occorre
altresì approfondire l'aspetto relativo alla mancata attivazione
dello strumento, pur presente nella struttura ospedaliera, al
fine di verificare, alla luce della situazione pandemica da
Covid ormai in fase di normalizzazione, se vi siano state
carenze organizzative o se la situazione era tale da impedire
oggettivamente l'utilizzo all'interno dell'ospedale di Perugia,
necessitando invece il trasporto della paziente a Firenze, e se
la richiesta all'altro ospedale sia stata fatta tempestivamente
o meno".
Soddisfazione per la scelta del giudice è stata espressa dagli
avvocati Cozza e Gentile. "Le circostanze relative al decesso
della giovane Maria Elia dovranno essere pertanto chiarite"
aggiungono. "Il nostro assistito, Gennaro Elia, senza accusare
alcuno - sottolineato ancora i due legali - da subito ha
semplicemente chiesto di conoscere quanto accaduto alla figlia
Maria. Queste nuove indagini consentiranno di fare chiarezza
sulla prematura morte della ragazza e su eventuali
responsabilità di chi la ebbe in cura". (ANSA).