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Assunzioni 'sempre più difficili' per le imprese dell'Umbria

Assunzioni 'sempre più difficili' per le imprese dell'Umbria

Per Camera commercio a rischio a settembre 3.400 dei 6.090 posti

PERUGIA, 12 settembre 2023, 15:41

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Assunzioni difficili per la mancanza di personale adatto per le imprese: secondo i dati del Sistema informativo Excelsior, curato da Unioncamere e Anpal, è allarme in Italia, dove la percentuale è arrivata al 48%, e dramma in Umbria, al 58,5%, secondo dato italiano più elevato. A rischio a settembre nella regione 3.400 dei 6.090 posti disponibili, si legge in una nota diffusa dalla Camera di commercio dell'Umbria.
    I dati regionali del sistema informativo Excelsior sono relativi alle previsioni di entrate al lavoro nel mese di settembre 2023 (e nel trimestre settembre-novembre) per quanto riguarda le imprese industriali e dei servizi. Nel trimestre nella regione programmate dalle imprese 16 mila 600 assunzioni, con un netto incremento (+4,3%) sullo stesso trimestre 2022. Il dato umbro non solo è assai più elevato della media nazionale (+9,1%), ma è tra i più alti d'Italia.
    Per Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di commercio dell'Umbria, "i dati del sistema informativo Excelsior evidenziano quanto grave sia diventato, in Italia e ancora di più in Umbria, il problema della reperibilità del personale di cui le imprese hanno bisogno". "E un'elaborazione della nostra Camera di commercio - prosegue - evidenzia come questo fenomeno, contenuto fino al 2018, abbia avuto un notevole balzo in avanti nel 2019 per poi dispiegare tutta la sua dirompenza dopo il 2020, l'anno del Covid. Ritengo che, anche se ovviamente il tasso di difficoltà a reperire il personale avrà oscillazioni, si tratti, almeno per una parte importante, di un fenomeno strutturale. Non mi soffermo sulle sue cause, che sono varie e che non possono essere liquidate in poche battute, ma per capire l'urgenza di affrontare tale fenomeno, esploso così in fretta, si consideri che dal 2008 la percentuale delle assunzioni con serie difficoltà di reperimento in Umbria è più che raddoppiata, passando nel mese di settembre dal 25,4% del 2018 al 55,8% del 2023. Una questione che riguarda un po' tutti i settori economici e che va affrontata con idee nuove, che permettano di trovare soluzioni che almeno mitighino la situazione. È un impegno che la Camera di commercio dell’Umbria sente forte e che vogliamo svolgere con le altre istituzioni e con le associazioni di categoria. In altre regioni qualcosa si è mosso, qualcosa si sta facendo. La loro esperienza, benché anch’essa recentissima e ancora in corso di formazione, può arricchire il tavolo delle ipotesi su cui lavorare”. Dai dati regionali, emerge che la situazione è da allarme rosso in 11 regioni (su 20), dove la percentuale di assunzioni che gli imprenditori considerano “di difficile reperimento” è arrivata sopra il 50%. E in Umbria l’allarme rosso, che era già scattato, diventa rosso fuoco, visto che a settembre 2023 è la seconda regione per percentuale di assunzioni “di difficile reperimento”, toccando il 55,8%. La situazione è più pesante solo in Friuli Venezia Giulia, che tocca il 56,6%. Dietro l’Umbria, nel quintetto delle regioni in cui gli imprenditori hanno le maggiori difficoltà a reperire il personale di cui hanno bisogno, ci sono Marche (54,9%), Toscana (54,5%) e Veneto (54,4%). Cifre che lanciano un’ombra lunga anche sul trimestre settembre-novembre 2023, periodo per il quale le imprese umbre hanno programmato 16mila 600 assunzioni. Dal 2018 in Umbria una crescita continua delle assunzioni “di difficile reperimento”. Ma il boom c’è stato dopo il 2020, annus horribilis della pandemia da Covid-19. È considerato interessante notare l’andamento nei vari anni della percentuale delle assunzioni considerati “di difficile reperimento”. Nel 2018 in Umbria, sempre in base ai dati del Sistema Excelsior e sempre nel mese di settembre, tale percentuale era il 25,4%, salita al 36,5% nel 2019 con un balzo considerevole. C’è poi l’anno in cui scoppia il Covid-19, il 2020, in cui il dato non è significativo perché l’economia ha viaggiato a scartamento ridotto per svariati mesi, mentre la percentuale sale al 40,3% nel 2021, al 48,4% nel 2022 e al 55,8% nel 2023. In pratica, la difficoltà delle imprese umbre a coprire le assunzioni programmate è più che raddoppiata in 6 anni (cinque se si esclude il 2020). Un fenomeno definito mai accaduto in queste dimensioni. Sempre a settembre 2023 le dieci professioni con la più alta difficoltà di reperimento del personale per le imprese umbre (tra parentesi la percentuale di assunzioni che vengono considerate di “difficile reperimento” rispetto al fabbisogno sono specialisti nelle scienze della vita (89,7%), tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (86.7%), meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori macchine fisse/mobili (79,8%), fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (76,8%), operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (74,6%); tecnici della salute (72,9%), conduttori di veicoli a motore e a trazione animale (61,5%), tecnici in campo ingegneristico (69,2%), tecnici dell’organizzazione e dell’amministrazione delle attività produttive (69,1%), tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni (66,7%). La "nota positiva" è che le assunzioni in Umbria nel trimestre settembre-novembre crescono assai più della media italiana. Dai dati del sistema informativo Excelsior viene fuori anche che le imprese umbre per settembre 2023 hanno programmato 6mila 090 avviamenti al lavoro (con una leggera crescita, +0,7%, rispetto a settembre 2022, meno dell’1,3% del dato nazionale), mentre nel trimestre settembre-novembre le assunzioni programmate nella regione sono 16mila 600, con un netto incremento (+4,3%) su settembre 2022, non solo assai più elevato della media nazionale (+9,1%), ma tra i più alti d’Italia.

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