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Cia, previsto un calo produttivo fino al 60% per i vini umbri

Cia, previsto un calo produttivo fino al 60% per i vini umbri

Appello alla Regione, 'Servono più risorse'

PERUGIA, 19 settembre 2023, 12:13

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Sarà "un'annata difficile" per i vini umbri, secondo la Cia Agricoltori italia, per le conseguenze degli effetti climatici, con il caldo torrido e i nubifragi che hanno danneggiato i vigneti compromettendo un territorio ai minimi termini e ritardando la maturazione delle uve, soprattutto quella a bacca bianca. La vendemmia 2023 è infatti cominciata in ritardo rispetto all'anno scorso.
    Difficoltà nella zona di nell'Orvietano, nel Ternano e in quella di Montefalco e Spoleto - spiega la Cia Umbria - dove c'è chi prevede un calo produttivo fino al 60 per cento rispetto all'anno scorso: "a rischio - dice l'organizzazione agricola - sono i vini simbolo del territorio umbro, come il Sagrantino di Montefalco".
    Le piogge del trimestre aprile giugno hanno favorito la diffusione della peronospora, temuta malattia della vite. La zona dell'Orvietano si stima che produrrà il 40 per cento in meno di vino. Nella zona di Montefalco-Spoleto le previsioni descrivono una produzione inferiore fino al 60 per cento, poiché il Sagrantino è tra le varietà più suscettibili agli attacchi di peronospora a causa di una fioritura anticipata. Produzione scarsa anche nel Ternano (con una perdita fino al 50 per cento) e al Trasimeno (meno 40 per cento). Ora le condizioni climatiche nella parte della vendemmia influiranno ulteriormente per raggiungere buoni livelli quantitativi e qualitativi. E poi c'è l'aumento dei costi.
    "Il clima di quest'anno - spiega Nicola Chiucchiurlotto, imprenditore e responsabile per il settore vitivinicolo del comitato esecutivo regionale di Cia Umbria - ci ha costretti a entrare più volte nel vigneto per salvare il salvabile. Questo ha comportato un aumento dei costi di manodopera e carburante, ad esempio, che si sommano a quelli complessivi e all'inflazione".
    "Sul fronte nazionale la quota di un milione di euro stanziati per affrontare un problema che è già emergenza da Nord a Sud Italia - ha detto Matteo Bartolini, presidente di Cia Agricoltori dell'Umbria e vice presidente nazionale - appare irrisorio. Chiediamo alla Regione Umbria di sollecitare l'esecutivo affinché vengano stanziate risorse adeguate dal Fondo di solidarietà nazionale".
   

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