"All'epoca di questi tragici
eventi, Patrick Lumumba era mio amico. Siamo entrambi vittime
della violazione dei miei diritti umani durante il mio
interrogatorio, durante il quale sono rimasta impotente contro
la pressione coercitiva della polizia": lo dice all'ANSA Amanda
Knox dopo la decisione della Cassazione che ha revocato la
condanna per calunnia a suo carico. "L'esito di
quell'interrogatorio ha fatto deragliare le indagini
sull'omicidio di Meredith Kercher e ha condotto all'ingiusta
detenzione di tre persone innocenti" ha aggiunto.
"Patrick Lumumba - ha proseguito Knox - ha subito dieci
giorni di ingiusta reclusione, e io e Raffaele quasi quattro
anni. Un giorno in prigione da innocente è un giorno di troppo".
"Come tutti sanno, il 27 marzo 2015, la Corte di Cassazione
ha assolto in via definitiva me e Raffaele Sollecito dall'accusa
di omicidio di Meredith Kercher, per non aver commesso il fatto"
ha ricordato Amanda Knox, ancora con l'ANSA. "È stata una
decisione senza precedenti da parte della Corte - ha aggiunto -,
che ci ha scagionati sulla base di elementi fattuali di
innocenza, riconoscendo errori sorprendenti e colpevoli
omissioni da parte degli inquirenti. E' stata una evidente
rivalsa. Ma questa sentenza definitiva ha confermato anche la
mia condanna per calunnia. La Corte di Cassazione mi ha
condannato per calunnia a una pena già scontata in carcere, il
che significa che secondo lo Stato italiano tre dei miei quattro
anni di reclusione sono stati giustamente scontati. Anche se
sono stata scagionata dall'accusa di omicidio, sono rimasta
ingiustamente condannata per calunnia. Meno noto è che, nel
2019, la Corte europea dei diritti dell'uomo mi ha dato ragione,
stabilendo che durante il mio interrogatorio erano stati violati
i miei diritti fondamentali ad essere assistita da un avvocato e
da un interprete. Ora, sedici anni dopo, la Corte di Cassazione,
attraverso un nuovo strumento giurisdizionale previsto da una
recente riforma, ha recepito quanto statuito dalla Corte europea
dei diritti dell'uomo. Mi sta dando ora - ha concluso Knox -
l'opportunità di ottenere la mia piena assoluzione anche da
questa ingiusta accusa di calunnia".
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