E' stato
firmato a Città di Castello un protocollo di intesa - il primo
in Italia, secondo il Comune - per favorire l'inserimento
occupazionale delle donne vittime di violenza.
L'accordo è stato sottoscritto dall'amministrazione comunale,
come capofila della Zona sociale 1 dell'alta valle del Tevere,
con Cgil, Cisl, Uil, Confindustria e Agenzia regionale per le
politiche attive del lavoro dell'Umbria.
I servizi sociali del Comune, su indicazione del centro
antiviolenza "Medusa", il servizio costituito dall'ente che
viene gestito dall'associazione Liberamente donna Ets,
segnaleranno ai centri per l'impiego dell'Arpal le donne che
hanno avviato un percorso di uscita dalla violenza per cui si
ritiene opportuno chiedere l'inserimento lavorativo. A seguito
di un'istruttoria per valutare competenze e attitudini, Arpal
proporrà le persone selezionate in base ai profili richiesti.
Cgil, Cisl e Uil avranno il compito di sensibilizzare le
imprese, supervisionare il rispetto dei contratti di lavoro e
promuovere forme di collaborazione che tengano conto delle
fragilità legate a vissuti di violenza. Confindustria si farà
carico di sensibilizzare i propri partner, ma anche di
comunicare le loro necessità di lavoro. Un'attività già iniziata
e che ha visto emergere le prime disponibilità da parte delle
aziende.
"Un protocollo - ha detto il sindaco, Luca Secondi, in
conferenza stampa - che non è una mera dichiarazione di intenti,
ma propone una linea di intervento concreta che inaugura una
buona pratica a sostegno della condizione femminile ed è anche
aperto alla partecipazione di tutte le altre componenti della
società".
"Con questo accordo, che pone con decisione all'attenzione
generale il tema dell'indipendenza economica femminile e
l'importanza che riveste per combattere una piaga come la
violenza di genere - è stato sottolineato - diciamo alle donne
vittime di maltrattamenti e abusi che devono avere la forza di
denunciare, perché c'è una società che è pronta ad accoglierle".
Da gennaio a ottobre 2023 sono stati 36 i nuovi casi presi in
carico dal Centro comunale antiviolenza "Medusa", 46 nel 2022.
Le chiamate registrate nei primi dieci mesi dell'anno sono state
in tutto 510.
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