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Per infettivologa superato il picco dell'influenza in Umbria

Per infettivologa superato il picco dell'influenza in Umbria

Francisci parla di 'fase discendente' e 'calo' anche per Covid

PERUGIA, 18 gennaio 2024, 12:47

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Sembra superato il picco dell'epidemia influenzale in Umbria, in "fase discendente" da una decina di giorni. Con "meno ricoveri e una pressione attenuata" sugli ospedali. E' il quadro che traccia con l'ANSA la professoressa Daniela Francisci, direttrice della struttura complessa di malattie infettive dell'Azienda ospedaliera di Perugia e direttrice della Scuola di specializzazione universitaria. La quale parla poi di una "significativa" diminuzione anche dei casi gravi di Covid.
    "Siamo in una fase discendente e la situazione si è molto placata" spiega Francisci parlando dell'influenza. "Abbiamo sempre meno pazienti ricoverati - aggiunge - con complicanze respiratorie legate in particolare a polmoniti batteriche. E' stata comunque un'ondata pesante per numero e severità dei casi.
    L'influenza d'altronde non è mai banale, specie per fragili e anziani".
    Gli esperti ritengono che la diffusione dell'influenza sia stata maggiore che negli ultimi anni anche per il venire meno delle misure legate al contenimento del Covid. "E' stata la prima che abbiamo affrontato senza protezioni - ricorda l'infettivologa - e il virus ha preso forza. Non ci sono ancora dati precisi ma possiamo stimare che in Italia siano state colpite otto milioni di persone, circa 20 mila in Umbria".
    C'è poi la questione vaccini. "In pochi si sono vaccinati - spiega Francisci - sia per il Covid sia per l'influenza, dalla quale proteggono nel 75 per cento dei casi".
    Anche per il Sars-CoV-2 la direttrice di malattie infettive parla di "meno pazienti e di una significativa diminuzione".
    I ricoverati positivi al Covid in Umbria sono intanto tornati sotto quota cento, 97 al 18 gennaio (erano passati da 93 a 101 tra il 16 e il 17 novembre, con un picco di 230 il 14 dicembre). Tre sono nelle rianimazioni, 29 nei reparti di area medica Covid e 65 negli altri.
   

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