"I motivi per cui le mie dimissioni sono state presentate momentaneamente non sono cambiati e anzi forse qualcuno anche peggiorato": lo ha sottolineato il sindaco di Terni Stefano Bandecchi parlando con i giornalisti fuori dal municipio. "Le mie dimissioni sono state presentate e quindi ci sono questi 20 giorni (per confermarle o ritirarle - ndr)" ha aggiunto.
Bandecchi ha quindi raggiunto il Consiglio comunale già convocato su altre questioni prima dell'annuncio delle sue dimissioni. Su richiesta delle minoranze la seduta è stata quindi sospesa per tenere la conferenza dei capigruppo alla presenza dello stesso sindaco..
'Se non ritiro dimissioni vado in Europa e a Chigi'
Intervento in Consiglio comunale del sindaco di Terni Stefano Bandecchi dopo le dimissioni formalizzate nei giorni scorsi. "Se risolveremo i nostri problemi interni le ritirerò. E non andrò in Europa e poi a Montecitorio dimostrando a tutti gli italiani che il mio partito (Alternativa popolare - ndr) è diverso da quello degli altri e la sedia ve la posso anche regalare" ha aggiunto. Bandecchi in apertura di intervento ha detto di "avere già chiarito a tutta la stampa nazionale e internazionale visto che gli articoli sono usciti a New York, in Francia e in Spagna". "Ciò che sta sta succedendo a Terni - ha aggiunto - è semplicemente quanto ho promesso ai cittadini che mi hanno votato, una politica nuova, diversa e meno del banchettino ma più rivolta al servizio". Il sindaco ha quindi detto di "avere avuto in questi giorni motivi di grande turbamento" per "merito" delle opposizioni. "Ogni parola è stata per me traumatica e avrei ritirato le dimissioni subito" ha aggiunto. "Devo però parlare con i miei e trovare la condizione per accontentare chi mi ha votato" ha detto. Bandecchi ha quindi parlato di a suo avviso dei "tragicomici episodi del Governo centrale". "Ho detto una volta che guardo le donne e oddio che ho fatto di male nella vita... Adesso ho cominciato a guardare anche gli uomini così accontento tutti, destra e sinistra" ha affermato ancora Bandecchi.
'Tutti vestiti uguali e tristezza ci sta addosso'
"La rovina di questa nazione negli ultimi 30 anni è sotto gli occhi di tutti. Siete tutti vestiti uguali, siamo tutti poveri... la tristezza ci sta addosso"; "il mio partito deve essere diverso. Se volevo fare un partito di famiglia, siccome ne ho una numerosa, potevo fare un partito pieno di gente... io sono fatto in un modo, un altro sa fare musica, uno il militare... nella mia famiglia c'erano anche quelli drogati..."; "di sedie sono pieno, a voi mancano": Stefano Bandecchi ha parlato a tutto campo con i giornalisti fuori dal palazzo comunale di Terni dove è tornato dopo l'annuncio delle dimissioni da sindaco. Spiegando che intende prendersi "tutti i 20 giorni" previsti dalla legge per decidere se confermarle o ritirarle. Bandecchi ha sottolineato di voler decidere lui "quale è il livello" che vuole nel suo partito. "il partito (Alternativa popolare - ndr) è mio e decido io" ha sottolineato. "Di sedie sono pieno - ha detto ancora -, a voi mancano, a Conte che non sa che fa il giorno che se ne va a casa e e alla Meloni che non ha fatto... prima. Chi fa politica per tutta la vita dovrebbe avere almeno la dignità di farla meglio. La benzina è diminuita della metà o avete visto qualcosa di tutto quello che è stato promesso che si è realizzato? Cosa è successo in Italia nell'ultimo anno e mezzo?". E parlando ancora del suo partito: "la Meloni ce lo ha familiare, Conte nemmeno sa quello che c'ha e Salvini tiene tutti per le... perché c'ha un regolamento che fa ridere. Il mio è personale come Forza Italia dove comandava Berlusconi". La richiesta di Ap di ritirare le dimissioni?. "Hanno fatto bene a dire quello che pensano - ha affermato Bandecchi - ma io gli ordini li prendo solo da me stesso. Non siamo all'asilo e le cose devono cambiare nei fatti". "Io - ha affermato ancora Bandecchi - sono il segretario di Alternativa popolare, italiano. Questa è Terni, puntino che non conosceva nessuno fino all'altro ieri o lo conoscevano in quattro. Ora la conoscono tutti".
Bandecchi indagato per resistenza a polizia municipale
Il sindaco, dimissionario, di Terni Stefano Bandecchi è stato indagato dalla procura della città umbra per resistenza a pubblico ufficiale nei confronti di agenti della polizia municipale e altre persone intervenute il 28 agosto scorso quando andò verso il consigliere di FdI Marco Cecconi, affrontandolo dopo un duro confronto con un altro esponente dello stesso partito Orlando Masselli nel corso di un tumultuoso consiglio comunale. "Mi si dice che avrei aggredito i vigili urbani e altre persone ma c'è un video e ne parleremo" la sua replica parlando con l'ANSA. "Io ho sempre detto che non mi fido della magistratura" ha sottolineato Bandecchi. "Parleremo, vedremo e capiremo" ha aggiunto. "Io pensavo e penso di essere stato aggredito - ha sostenuto il sindaco -, infatti il prossimo che mi aggredisce si becca anche una testa sui denti. In magistratura penso che qualcuno debba iniziare a fare veramente il magistrato". Da quanto si è appreso, i carabinieri hanno raggiunto Bandecchi nella prima mattinata a palazzo Spada per identificarlo in quanto persona indagata. All'origine degli accertamenti ci sarebbe un esposto presentato dopo la seduta dai consiglieri Cecconi e Masselli. Il sindaco era stato trattenuto dal suo vice Riccardo Corridore e dai vigili urbani, quando dalla postazione della giunta si era alzato per andare 'faccia a faccia' con il consigliere Cecconi.
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