"Giovanna Marini è una delle
personalità più deflagranti del nostro secondo dopoguerra.
Seguendo il suo percorso, le sue passioni e i suoi incontri, si
può seguire la storia non ufficiale del nostro paese": così Moni
Ovadia, direttore artistico del Terni Film Festival, ricorda la
voce del canto popolare italiano, morta l'8 maggio a 87 anni.
Marini era stata ospite del festival ternano - che ne
riferisce in una sua nota - nel 2022 per presentare il
documentario Giovanna, storie di una voce di Chiara Ronchini,
con il quale aveva vinto l'Angelo di Dominioni per la Migliore
colonna sonora.
"Giovanna è uno dei tesori dell'arte vivente italiana" aveva
detto Ovadia in quell'occasione accogliendola al Cinema
Politeama: "Non esiste qualcuno che si è mosso come lei, non ci
sono paragoni possibili. In tanti ci siamo cimentati con la
musica della tradizione orale, ma quello che ha fatto Giovanna è
un'altra cosa e non sta contenuto in una sola definizione".
"I treni per Reggio Calabria è una sorta di Iliade delle
lotte del movimento operaio - aggiunge l'artista di origini
bulgare - è un epos narrativo, non solo un momento musicale.
Giovanna si è abbeverata alla cultura orale per poi restituirla
con una maestà incredibile".
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