"Prestazioni inevase per oltre 23
mila solo nella Usl 1, mentre la Usl 2, apprendiamo dalla
stampa, non ha ancora elaborato un quadro chiaro di quanti siano
i pazienti in attesa, con la volontà di appaltare le prestazioni
ai privati, senza neanche conoscere l'entità del supporto che
sarà necessario. Gli avvisi pubblicati dalle aziende sanitarie
locali sono l'ennesima dimostrazione della politica fallimentare
della destra sulla sanità": a sostenerlo è Tommaso Bori,
consigliere regionale del Pd e vicepresidente della Commissione
Sanità dell'Assemblea legislativa dell'Umbria.
"Continuiamo in una scellerata gestione da parte della
Giunta Tesei - sottolinea ancora Bori -, che non riesce ad
affrontare la situazione delle liste d'attesa, diventate
inaccessibili e proibitive per i pazienti umbri. I più
'fortunati' sono costretti a sottoporsi al 'turismo sanitario'
mentre per molti ci sono anche agende e prenotazioni
impossibili. In troppi rinunciano e pagano di tasca propria il
privato. Serve dunque un cambio di mentalità, basta con i piani
straordinari di abbattimento delle liste d'attesa e programmiamo
una gestione normale. Al contrario la destra sta proseguendo
nella direzione sbagliata e contraria a quella necessaria, a
scapito di pazienti e operatori sanitari".
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