Sono stati in cento a ricevere,
nel corso di una solenne cerimonia nell'Aula Magna di palazzo
Murena, gli attestati di dottore di ricerca dell'Università
degli Studi di Perugia: un riconoscimento a tutti coloro che
hanno raggiunto il più alto grado di istruzione dell'ordinamento
accademico italiano.
Il rettore Maurizio Oliviero, nell'aprire la cerimonia, ha
sottolineato che "celebriamo menti straordinarie, l'impegno, la
passione e la ricerca, che è il motore della nostra società: lo
è stata nella storia, lo è nel presente e ci dà la visione per
affrontare il futuro con speranza. La ricerca, però, deve
bilanciare l'innovazione scientifica con la capacità umana di
governarla e questo avviene nelle università, dove la ricerca è
libera e questa libertà permette di lavorare per migliorare la
qualità della vita di ogni essere umano. La ricerca è anche
responsabilità e chi guarda al futuro con consapevolezza sa che
ogni pensiero dei nostri dottori e dottoresse può determinare un
cambiamento migliorativo. Ogni risultato conseguito è volto al
benessere collettivo e a costruire società più inclusive. Non
dobbiamo aver paura di ciò che la mente umana può produrre né
dell'innovazione, se gestita con umanità, con l'uomo al centro e
per il bene comune". "Vi affidiamo oggi una grande
responsabilità - ha aggiunto - di guardare alla ricerca come
pilastro per cambiare le sorti del mondo e affrontare le
diseguaglianze".
Giuseppe Moscati, presidente della Fondazione "Centro Studi
Aldo Capitini", ha tenuto poi la lectio magistralis dal titolo
"Il paradosso della conoscenza: alta e profonda solo se umile".
Moscati - riferisce una nota dell'ateneo - ha evidenziato,
fra l'altro, che quella dell'umiltà intellettuale sia una
caratteristica peculiare di chi si occupa di conoscenza: la
promuove, la stimola, la vive e la mette in pratica.
L'intellettuale stesso non è tale se non coltiva con costanza,
giorno per giorno, l'umiltà socratica del "sapere di non
sapere". Una conoscenza non può aspirare a essere alta e
profonda se non si mantiene coerente con il proprio principio
primo, ovvero con la ricerca che è alla base di ogni sapere, la
quale non può certamente cadere dall'alto.
"L'umiltà intellettuale, anche in quanto atteggiamento di
attenzione al microcosmo in opposizione ad antropocentrismo e
specismo - ha rilevato - si pone così come l'essenza di una
cultura di pace, di dialogo, di apertura a tutti gli esseri".
La celebrazione, accompagnata da momenti musicali offerti dal
Coro dell'Università degli Studi di Perugia diretto dal Maestro
Marta Alunni Pini, è continuata poi con la consegna degli
attestati da parte del rettore e si è conclusa con il
tradizionale e suggestivo lancio del tocco da parte dei neo
dottori di ricerca, avvenuta all'interno della cornice del
chiostro di palazzo Murena.
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