E' accusato di maltrattamenti,
danneggiamento e atti persecutori nei confronti della fidanzata
e della famiglia della donna, un 20enne per il quale il gip ha
disposto la misura del divieto di avvicinamento alle persone
offese e l'applicazione del braccialetto elettronico.
Ad eseguire l'ordinanza i carabinieri di Bastia Umbra dopo
che - si legge in una nota della Procura di Perugia - la
fidanzata di 19 anni, spaventata, a seguito dell'ennesima
aggressione violenta, ha deciso di presentare querela. Secondo
la ricostruzione degli investigatori il giovane, non accettando
la decisione della ragazza di interrompere la relazione a causa
dei suoi comportamenti, l'avrebbe ripetutamente insultata,
cacciandola anche fuori dalla casa della madre, dove stava
trascorrendo la notte.
In più occasioni, inoltre - si legge ancora nella nota -
l'avrebbe controllata in maniera ossessiva chiamandola
ripetutamente e inviandole numerosi messaggi nei quali alternava
rabbia a minacce vere e proprie o addirittura propositi
suicidari. In una delle tante discussioni avrebbe anche sfogato
la sua rabbia contro mobili, oggetti e avrebbe lanciato a terra
anche il telefono cellulare della ragazza danneggiandolo.
In un'altra circostanza le avrebbe anche impedito di recarsi
al mare con gli amici, aggredendo fisicamente questi ultimi.
Conclusa l'attività investigativa e ricostruita la vicenda, la
Procura, evidenziando la sussistenza dei gravi indizi di
colpevolezza, ha chiesto l'applicazione una misura cautelare. Il
gip, sulla scorta degli elementi forniti e ritenuti gravi, ha
disposto nei confronti del giovane la misura del divieto di
avvicinamento alla parte offesa ed ai suoi familiari, dai quali
dovrà mantenersi ad una distanza di 500 metri col divieto
assoluto di comunicare con loro anche per interposta persona,
nelle forme verbali e scritte o anche a mezzo di strumenti
telefonici, telematici e digitali.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA