"La sanità è un servizio
essenziale che non dovrebbe andare in ferie, tantopiù in un
momento in cui l'Umbria diventa meta di turisti. E invece
succede che proprio in questi momenti, all'ospedale di Pantalla,
la risonanza magnetica vada in ferie due settimane, chiusa per
le vacanze di tecnici e radiologi. Un fatto, questo, di una
gravità inaudita e che testimonia l'incapacità della governance
della sanità umbra, di assicurare un corretto funzionamento alle
strutture regionali attraverso le giuste assunzioni e la
corretta organizzazione del personale": lo denuncia in una sua
nota il segretario del Partito democratico dell'Umbria, Tommaso
Bori.
"Continua dunque la progressiva smobilitazione della sanità
pubblica regionale - prosegue Bori - un lento scivolamento verso
una privatizzazione latente e strisciante che costringe gli
umbri a scegliere, chi può, se curarsi vicino casa e in tempi
ragionevoli oppure subire viaggi di 'turismo sanitario' e liste
d'attesa bibliche. D'altro canto la Regione prosegue in
operazioni di maquillage proprio sulle liste d'attesa che non
provvedono a smaltire effettivamente le prestazioni inevase ma
che studiano piuttosto i meccanismi per eludere i conteggi e far
figurare cali vertiginosi e soluzioni miracolose. Gli umbri sono
stufi delle prese in giro, non hanno l'anello al naso e si
trovano a fare i conti con la realtà ogni volta che prenotano
una prestazione sanitaria, o almeno provano a farlo. La Regione
sulla politica sanitaria ha fallito ed è il momento di prenderne
atto".
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