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Rifiuti, riconoscimento all'Umbria dalla Commissione europea

Rifiuti, riconoscimento all'Umbria dalla Commissione europea

La Regione potrà di diritto accedere ai fondi comunitari

PERUGIA, 16 luglio 2024, 11:42

Redazione ANSA

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La Commissione europea ha comunicato ufficialmente all'ambasciatore italiano presso l'Unione europea che la Regione Umbria ha soddisfatto tutte le condizioni abilitanti richieste per l'erogazione dei finanziamenti legati alla pianificazione aggiornata della gestione dei rifiuti, consentendo all'Umbria di accedere ai fondi della politica di coesione per il ciclo di programmazione 2021-2027. In base alla valutazione effettuata, la Commissione ha riconosciuto il soddisfacimento della condizione abilitante in riferimento alla "Pianificazione aggiornata nel settore dei rifiuti" per il "Programma regionale Umbria Fesr 2021-2027".
    "Grande soddisfazione per l'importante riconoscimento ottenuto dalla Regione Umbria" è stato espresso dall'assessore regionale all'Ambiente, Roberto Morroni.
    Nel mese di aprile 2024, la Regione - ricorda una nota dell'ente - è stata contattata dalla società Ramboll di Monaco, incaricata dalla direzione generale Ambiente della Commissione europea per valutare la completezza, l'adeguatezza e la conformità del Piano regionale di gestione integrata dei rifiuti con la legislazione europea. Dopo un'analisi approfondita e un confronto con gli uffici regionali, Ramboll ha trasmesso le sue conclusioni alla Commissione, che ha ritenuto il Piano dell'Umbria valido e conforme.
    "Questo riconoscimento - sottolinea la nota - è una testimonianza del lavoro serio, coerente e tecnicamente valido svolto dalla Regione Umbria. Il Piano regionale di gestione integrata dei rifiuti non solo rispetta la legislazione vigente, ma è anche sfidante".
    La sostenibilità ambientale e sanitaria è un pilastro fondamentale del Piano regionale di gestione integrata dei rifiuti dell'Umbria. Questo si traduce nella riduzione degli impatti negativi del ciclo dei rifiuti, al fine di salvaguardare sia l'ambiente che la salute dei cittadini. Un altro obiettivo cruciale è l'autosufficienza regionale, che mira a garantire la capacità di trattare il 100% dei rifiuti urbani entro il 2030.
    Sul fronte economico, il Piano punta a rendere il ciclo integrato dei rifiuti urbani più efficiente, massimizzando il riciclaggio e il recupero di materia ed energia, in un'ottica di sostenibilità economica.
    Gli obiettivi generali del Piano includono la riduzione della produzione dei rifiuti, minimizzando al contempo lo smaltimento in discarica, con un massimo del 7% del totale dei rifiuti urbani entro il 2030. Si prevede, inoltre, un incremento della raccolta differenziata, con l'obiettivo di raggiungere un indice di riciclo del 65% sempre entro il 2030. Il Piano promuove anche l'uniformità dei sistemi di raccolta, l'adozione di comportamenti consapevoli in tema di rifiuti ed economia circolare, e l'ottimizzazione del sistema impiantistico nel rispetto del principio di prossimità.
    Guardando al futuro, lo scenario di Piano al 2035 prevede una riduzione del 4,4% della produzione di rifiuti, un aumento della raccolta differenziata al 75%, e l'eliminazione del trattamento meccanico biologico (TMB) entro il 2028, con l'avvio all'incenerimento e al recupero energetico del rifiuto indifferenziato e degli scarti da raccolta differenziata.
    Infine, entro il 2030, si prevede di smaltire in discarica solo il 7% dei rifiuti non riciclabili e non recuperabili, raggiungendo con cinque anni di anticipo l'obiettivo normativo del 2035 che prevede un limite inferiore al 10% del totale dei rifiuti urbani prodotti.
    "Il riconoscimento della Commissione Europea - dichiara l'assessore Roberto Morroni - è un'importante attestazione del nostro impegno per una gestione dei rifiuti sostenibile e avanzata. Il nostro Piano regionale dimostra come la pianificazione possa essere non solo in linea con le normative europee, ma anche ambiziosa e realizzabile. L'Umbria si conferma ancora una volta come il 'Cuore verde d'Italia', capace di coniugare tutela ambientale e sviluppo sostenibile".
   

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