"Solo su una cosa siamo d'accordo
con il direttore generale dell'azienda ospedaliera di Perugia,
il percorso per arrivare al rinnovo dell'incarico per 45
coordinatori (ex-capo sala) del personale infermieristico e
tecnico è stato lungo e, aggiungiamo noi, estenuante. Ma questo
non è bastato ad inserire tutti gli aventi diritto, come
previsto dal Ccnl della sanità pubblica, determinando così una
palese discriminazione tra lavoratori": è quanto scrive in una
nota la Fp Cgil di Perugia, in risposta al comunicato diffuso da
Giuseppe De Filippis, direttore generale dell'azienda
ospedaliera di Perugia. "Non vogliamo e non dobbiamo ringraziare
nessuno per questo risultato - continua il sindacato - che
innanzitutto è arrivato in ritardo (un anno e mezzo dopo) ed è
costato risorse pubbliche che potevano essere destinate ad
altro, visto che sarebbe bastato semplicemente applicare il
contratto".
"Il risultato che alla fine è comunque arrivato è frutto solo
di una lunga lotta sindacale sostenuta dalla Fp Cgil - continua
la nota - che ha portato alla fine del 2023 ad un parere
dell'Aran che aveva indicato in maniera chiara e granitica il
percorso da fare: rispettare il Ccnl. L'Azienda ha scelto di
fare diversamente, cancellando in un solo colpo 30 anni di
competenze e sacrifici di lavoratori che si sono spesi per il
bene dell'azienda ospedaliera. Non c'è quindi da ringraziare, ma
da continuare a battersi per il rispetto del contratto nazionale
e della dignità di ogni lavoratrice e ogni lavoratore".
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