La "necessità di prevedere
investimenti nel pubblico, non in convenzione, in grado di poter
rispondere alle richieste delle cittadine e cittadini" e
"l'urgenza di destinare risorse al potenziamento degli organici,
che permetterebbe di aumentare il numero di prestazioni
erogabili intervenendo anche su dotazioni tecnologiche adeguate
e rispondenti alle necessità" sono alcuni dei punti avanzati da
Cgil e Uil durante l'incontro con la direzione Usl Umbria 2 per
un aggiornamento in riferimento alle liste di attesa sul
territorio Umbria sud.
"La direzione aziendale - si legge in una nota delle due
organizzazioni sindacali - ci ha ribadito che rispetto
all'ultimo decreto della Giunta regionale relativo alle liste di
attesa sta producendo un sforzo per efficientare il sistema e
ampliare le prestazioni in convenzione, sia con l'azienda
ospedaliera di Terni sia con strutture private, che hanno
effettuato circa il 50 per cento delle attività complessive. Dai
dati forniti relativi al primo semestre, richieste nuove e già
evase, risultano 23 mila le prestazioni ancora in attesa. La
direzione ha evidenziato comunque come il problema liste
d'attesa continui ad esserci, nonostante un miglioramento degli
ultimi mesi. Questo sarebbe causato, secondo la direzione, da un
lato dall'appropriatezza delle richieste da parte dei medici di
medicina generale e, dall'altro, da un elevato tasso di assenza
all'appuntamento dei pazienti interessati".
"Come organizzazioni sindacali presenti all'incontro -
continuano Cgil e Uil - abbiamo ribadito di non condividere le
scelte politiche regionali, caratterizzate da interventi di
natura emergenziale (investendo tra l'altro sul privato), che
alleggeriscono temporaneamente il problema senza soluzioni
definitive, possibili solamente attraverso una programmazione di
interventi strutturali. Abbiamo altresì evidenziato le criticità
del territorio legate all'aumento di richiesta delle
prestazioni, e la necessità di prevedere investimenti nel
pubblico, non in convenzione, in grado di poter rispondere alle
richieste delle cittadine e cittadini".
"Occorre una pianificazione generale e territoriale capace di
rispondere complessivamente ai bisogni sanitari - concludono
Cgil e Uil - che tenga insieme territorio, prevenzione, ruolo e
attività dei medici di base, investimenti in case della salute e
piena integrazione tra Usl e Azienda ospedaliera, dentro una
logica di reale presa in carico delle persone".
Rispetto ai tanti temi emersi e sollevati dalle
organizzazioni sindacali alla direzione aziendale si è convenuto
di programmare un ulteriore aggiornamento nel mese di settembre,
al fine di monitorare costantemente l'andamento delle liste
d'attesa, entrare nei dettagli delle criticità e tentare di
compiere le scelte necessarie per poter rispondere al meglio ai
problemi ancora esistenti.
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