"L'Umbria oggi è pronta alle sfide
del futuro e il futuro passa anche attraverso l'attuazione
dell'autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario":
così la presidente Donatella Tesei nel corso della riunione
dell'Assemblea legislativa. Rispondendo ad un'interrogazione
della minoranza ha evidenziato che "alla base dell'autonomia
differenziata c'è la premessa di mantenere intatta l'unità della
nazione intesa anche come omogeneità di prestazioni, nonché di
contenere le disparità economiche tra le diverse zone del
Paese".
"A tal fine - ha sostenuto Tesei -, l'individuazione dei
Lep, Livelli essenziali di prestazioni, si pone a garanzia del
principio di uguaglianza, rappresentando il parametro delle
prestazioni minime che devono essere assicurate a tutti i
cittadini, livello suscettibile di variazione solo per
assicurarne un livello superiore e mai al ribasso".
Le Regioni quindi, con proprie risorse e azioni possono solo
migliorare i Lep - spiega Palazzo Donini - e potranno richiedere
il trasferimento delle funzioni solo successivamente allo
stanziamento di adeguati fondi.
"Non consentirei mai - ha sottolineato Tesei - una riforma
che danneggi la regione che rappresento. Non consentirei mai che
la solidarietà nazionale possa cessare a danno dei Livelli
essenziali di prestazione per tutti i cittadini. Non chiederei
mai autonomia senza poter migliorare per quelle materie, il
livello dei Lep".
Secondo la presidente la proiezione verso un sistema
nazionale basato sull'autonomia differenziata potrebbe portare
dei vantaggi anche all'Umbria: sulla base di un'analisi
elaborata sul sistema dei conti pubblici territoriali
risulterebbe per essa un residuo fiscale positivo di 485 milioni
medi per gli ultimi quattro anni presi in esame.
D'altronde grazie al lavoro degli ultimi anni la Regione è
oggi più forte e lo dimostra il bilancio regionale più solido,
testimoniato per esempio da 24 milioni di passività pregresse
accumulate dal trasporto pubblico saldate; 25 milioni annui
aggiuntivi di risorse regionali per garantire i contratti di
servizi di Tpl che abbiamo ereditato; l'incremento del
contributo alla finanza pubblica richiesto a Regione Umbria e
pari a 7 milioni di euro integralmente finanziato;
l'accantonamento delle somme utili a pagare i contenziosi con le
province creati in passato e mai risolti; il debito regionale
sceso in cinque anni di 84 milioni; il rendiconto con saldi
sempre migliorativi anno dopo anno; il rating intrinseco del
bilancio regionale migliore di quello nazionale e pari ad A+.
"Il tutto - ha concluso la presidente - senza nessun aumento
della fiscalità in 5 anni".
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