Riapre dopo quattro anni
completamente al traffico il viadotto Montoro sulla E45 nella
tratta Terni-Orte.
"Era il 2020 - ricorda l'assessore regionale alle
Infrastrutture e Trasporti, Enrico Melasecche - e l'Anas
procedeva nel compito di verifica dello stato di sicurezza tutti
i viadotti in Italia quando è emerso con una certa
problematicità un pericolo grave costituito dalla pila centrale
del viadotto Montoro, spostata per ragioni attribuite ad uno dei
vari movimenti tellurici, al punto tale da essere per pochi
centimetri agganciata alle travi dell'impalcato. Pochi
centimetri in più e sarebbe potuta accadere una tragedia analoga
a quella di Genova. Plauso, quindi, a questo lavoro certosino di
verifica ponte per ponte dell'Anas che, con gli altri lavori sta
impegnando anche in questi mesi l'Umbria e di cui molti non
comprendono l'importanza. Il viadotto è stato chiuso per un
breve periodo anche completamente, poi riaperto a fasi alterne a
sole due corsie e con scaglionamento del traffico di 100 metri
fra un veicolo e l'altro. Un calvario durato quattro anni".
"Duplice era la scelta - continua l'assessore, in un
comunicato della Regione - o abbatterlo completamente,
ricostruendo l'impalcato in acciaio in un anno e mezzo come è
avvenuto sulla strada statale 'della Contessa' oppure procedere
con il transito limitato a due corsie. Nel primo caso - spiega -
occorreva dirottare totalmente il traffico intenso e in gran
parte pesante creando situazioni molto difficili all'interno
delle strade circostanti in particolare su Narni, nel secondo si
sarebbe dovuto gestire un cantiere molto difficile, lavorando al
di sotto del piano di scorrimento. Per consentire ai progettisti
di accedere nel fondovalle e verificare lo stato della pila
incriminata si dovette abbattere la boscaglia che rendeva
impossibile l'accesso".
Lo studio "ha portato a definire il progetto di recupero per
riportare la pila perfettamente in verticale. È stata
sottofondata e consolidata conferendole una robustezza
rilevante, poi sono state sollevate le travi dell'impalcato con
martinetti speciali inserendo i dissipatori di potenza per
ridurre le spinte di futuri terremoti".
"Il Rato, raccordo autostradale Terni-Orte, ha un'importanza
rilevante - sottolinea Melasecche - perché costituisce il
collegamento del Lazio e del Sud Italia con l'Umbria verso
l'Emilia Romagna e il Nord Italia alternativo all'A1. Oggi
tiriamo tutti un respiro di sollievo per questo investimento
Anas di oltre 5 milioni di euro che chiude questa fase molto
delicata. Voglio ringraziare anche l'impresa umbra che ha
effettuato i lavori, insieme a tutte le sue maestranze, per un
impegno che si è rivelato particolarmente ostico nell'eseguire i
lavori al di sotto dell'impalcato per alcuni mesi".
"La soddisfazione di tutta la comunità regionale nel vedere
un'altra struttura importantissima per il ruolo che svolge in
quel punto nevralgico che va a concludersi è notevole - conclude
l'assessore regionale Enrico Melasecche - a comprova che
problemi di questo livello vanno affrontati in modo deciso in
collaborazione fra Enti sempre tenendo conto delle esigenze
degli utenti, soprattutto di coloro che utilizzano quella tratta
per lavoro. Gli eterni scontenti ci saranno sempre, l'importante
è conseguire risultati certi, definitivi e di alta ingegneria
stradale, cosa che avviene con sempre maggiore frequenza".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA