"La sanità pubblica funziona,
grazie agli investimenti in strutture e macchinari
all'avanguardia effettuati dalla Regione ed all'elevata
professionalità del personale medico, sanitario, tecnico e
assistenziale che vi lavora. E l'ospedale di Città di Castello,
con i suoi servizi puntuali ed efficaci, con soddisfazione da
parte dei pazienti che qui vengono curati, ne è una concreta
dimostrazione". Questo il commento dei consiglieri regionali
della Lega Valerio Mancini e Manuela Puletti al termine del
sopralluogo effettuato nell'ospedale di Città di Castello, "per
visionare le nuove attrezzature in dotazione alla Struttura
complessa di radioterapia oncologica diretta dalla dottoressa
Marina Alessandro".
I due consiglieri regionali della Lega, "accompagnati dal
presidente dell'Associazione Altotevere contro il cancro (Aacc)
Italo Cesarotti, sono stati accolti e guidati nella visita,
oltre che dalla dottoressa Alessandro, dal direttore Silvio
Pasqui, dall'ing. Elena Franchi del servizio di ingegneria
clinica della Asl 1 e da alcuni tecnici che stanno lavorando
all'allestimento dei servizi assicurati dai nuovi macchinari. In
particolare, è stato spiegato, l'acceleratore lineare Varian
TrueBeam, acquistato con fondi del Pnrr per circa 2,5 milioni di
euro (oltre ai costi, per circa ulteriori 250mila euro,
sostenuti dalla Asl per l'allestimento dell'ambiente che lo
ospita e le altre attività per la messa in funzione) è stato
collaudato con successo lo scorso agosto ed entro la fine di
quest'anno sarà pienamente operativo, una volta terminata la
taratura del software che regola la corretta irradiazione per i
pazienti oncologici. Si tratta - sottolineano - di una
tecnologia estremamente innovativa, di cui, con i fondi del
Pnrr, sono stati dotati meno di 90 ospedali in tutta Italia.
Grazie alla lungimiranza dell'Aacc, nel momento di allestimento
degli spazi dell'ospedale fu previsto un secondo bunker, quello
che appunto ora può ospitare il nuovo acceleratore lineare. Che,
come ha spiegato la dottoressa Alessandro, permette trattamenti
estremamente puntuali, per cosiddetti "campi conformati".
L'altra apparecchiatura che i consiglieri Mancini e Puletti
hanno visionato durante il sopralluogo - spiegano - "è
l'innovativa Tac 4d dedicata alla pianificazione del trattamento
radioterapico, che monitora il movimento della massa, evitando
di irradiare altri organi con tessuto sano. Una tecnologia
all'avanguardia, compatibile con l'acceleratore di cui è stato
dotato il presidio di Città di Castello, acquisita attraverso un
investimento di oltre 400mila euro, oltre alle spese per
l'installazione e la preparazione dell'ambiente che ospita la
Tac. Del resto, l'ospedale di Città di Castello è da sempre
all'avanguardia nei trattamenti oncologici. Da quasi vent'anni,
grazie all'Aacc, è presente un acceleratore lineare mobile per
radioterapia intraoperatoria che consente di erogare la terapia
direttamente in sala operatoria, assicurando precisione ed
evitando ulteriori spostamenti in ospedale al paziente. Ecco
perché il territorio, con il presidente Aacc Cesarotti e i suoi
consiglieri regionali Mancini e Puletti, chiede che, anche in
deroga ai parametri numerici stabiliti a livello nazionale, la
Radioterapia oncologica di Città di Castello non venga
declassata".
"A questo proposito - hanno comunicato Mancini e Puletti - ci
siamo ulteriormente confrontati con l'assessore Luca Coletto, il
quale ci ha informato che nelle prossime settimane avrà un
colloquio risolutivo al ministero della Salute. E sarà questa
l'occasione di confronto anche in merito alla Breast Unit (la
chirurgia senologica), che grazie alla qualità del suo
trattamento multidisciplinare assicura la maggior casistica di
trattamenti in Umbria. Ma il presidio ospedaliero di Città di
Castello, è stato annunciato dal direttore Pasqui, sarà dotato
entro il prossimo gennaio di una Tac per il pronto soccorso
finanziata con il dl 34/2020 Covid, mentre a metà novembre sarà
pronta la Polifunzionale (la cui consegna è prevista per la fine
di ottobre). Altre importanti novità riguardano i lavori di
radiologia diagnostica, la semintensiva, la nuova rianimazione,
il pronto soccorso. Sarà poi sostituita la Tac di radiologia
(costo di circa 530mila euro) e, superato il ricorso
amministrativo che ha determinato un ritardo non imputabile alla
Asl e alla Regione, si potrà procedere con la risonanza
(investimento di circa 950mila euro con fondi Pnrr). A questi
interventi si aggiungono quelli realizzati dall'Aacc, che con un
investimento di circa 60mila euro ha recentemente dotato i
reparti di archivi funzionali e tali da garantire il pieno
rispetto della privacy dei pazienti".
"L'ospedale di Città di Castello - hanno aggiunto, fra
l'altro - si distingue in positivo anche per progetti che
guardano alla serenità dei pazienti".
"Quanto da noi verificato ancora una volta di persona - hanno
sottolineato ancora Mancini e Puletti - smentisce tutti i
pretestuosi attacchi secondo cui la sanità pubblica non
funzionerebbe. Falsità smentite dagli investimenti che abbiamo
fatto in questi anni e che fanno del nostro ospedale un polo
attrattivo anche dalle regioni limitrofe. Questo a dimostrazione
del fatto che la Lega e questa amministrazione regionale credono
nella sanità pubblica, investendoci risorse consistenti, e sul
valore di tutto il comparto sanitario e tecnico-amministrativo,
che si è distinto in positivo".
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