"La giunta Tesei sferra un altro
schiaffo in faccia alla sanità pubblica. Nel penultimo Consiglio
regionale, con un vero e proprio blitz pre elettorale nella
legge Omnibus, la geografia della sanità umbra viene stravolta.
Il tutto senza alcuna partecipazione o condivisione, ma alle
spalle degli stessi operatori sanitari, oltre che degli
amministratori locali e dei cittadini": a denunciarlo è Tommaso
Bori, vicepresidente della Commissione sanità e segretario
regionale del Pd. "E così, con un voto che ha riguardato solo
cinque articoli e in assenza dell'assessore alla sanità Coletto
- aggiunge -, la destra ha approvato a maggioranza una riforma
che ridefinisce la rete ospedaliera spostando strutture dalle
Aziende sanitarie territoriali alle Aziende ospedaliere e
fondendo interi presidi ospedalieri in poli misti. Senza per
altro che la presidente Tesei si sia sentita in dovere di dire
una parola in Aula".
"Tutto ciò - sostiene Bori in una nota -, dopo 5 anni di
amministrazione Tesei in cui non è stato fatto il piano
sanitario, sempre e soltanto annunciato, perché avrebbe imposto
un percorso di trasparenza e partecipazione che la destra ha
sempre rifiutato. Riteniamo, inoltre, assai grave che nella
riforma non siano state indicate le risorse economiche
necessarie al funzionamento della rete e ancor più grave, che il
personale sia stato considerato alla stessa stregua dei beni
strumentali e dei servizi, ovvero numeri da spostare da un capo
all'altro dell'Umbria senza alcuna informazione e
programmazione. Nel merito vengono compiute delle scelte a dir
poco incredibili, con una semplice tabellina: si estingue tanto
sbandierato terzo polo ospedaliero della asl Umbria 2. Al
contrario previsto, a tal proposito, solo l'accorpamento dello
stabilimento di Trevi all'ospedale di Foligno e i presidi di
Cascia e Norcia al polo di Spoleto. Lo stesso vale per la asl
Umbria 1 che vede, tra gli altri, un presidio ospedaliero
unificato tra l'ospedale di Castiglione del Lago, il Cori di
Passignano e quello di Assisi, senza tenere conto di funzioni e
distanze. Gli ospedali di Narni e Amelia si troveranno inoltre,
dall'oggi al domani, sotto l'Azienda ospedaliera di Terni.
Quello di Pantalla entrerà a far parte dell'Azienda ospedaliera
di Perugia. Si tratta di un vero e proprio disastro politico -
conclude Bori - di cui non comprendiamo davvero la ratio, se non
quella di umiliare gli operatori sanitari e buttare nel caos la
sanità pubblica".
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