Nella Giornata mondiale della
salute mentale 2024, la candidata del centrosinistra a
presidente alla Regione, Stefania Proietti, intervenendo al
meeting "Perugia SerenaMente" ospitato dall'Università di
Perugia, ha lanciato un allarme sulla salute mentale dei
giovani: "In otto anni da sindaca di Assisi e in tre da
presidente della Provincia di Perugia - ha detto Proietti - il
fenomeno del disagio giovanile sta diventando deflagrante,
accelerato dal Covid. Se non lo trattiamo ora, saremo accusati
di omissione di soccorso".
"La politica deve intervenire prendendone consapevolezza e
utilizzando risorse adeguate, ma finora, soprattutto a livello
regionale, quest'emergenza è stata completamente ignorata", ha
osservato.
"Nel solo 2023 sono stati oltre 7mila gli umbri - ricorda una
nota di Proietti - che hanno presentato domanda per il bonus
psicologico. Lo Sportello per il supporto psicologico creato
dall'Università di Perugia ha visto negli ultimi anni
quintuplicare gli accessi, cresce il numero dei minorenni che si
avvicina agli stupefacenti, ma nella bozza del piano sanitario
della Giunta Tesei - peraltro mai approvato - i temi del disagio
psicologico e della salute mentale non sono neanche citati. E
ieri, il Consiglio regionale avrebbe dovuto approvare la legge
sulla psicologia di cure primarie, ma è stata rinviata al
prossimo Consiglio, l'ultimo di questa legislatura".
L'appello di Proietti è di "non perdere l'occasione di
approvarla entro questo mandato".
"È assolutamente urgente - ha sottolineato ancora - che la
salute mentale torni al centro dell'agenda politica e che
vengano sanate tutte le falle di cui soffre la sanità regionale,
dalle lunghissime liste di attesa alla carenza di personale,
fino alla sistematica chiusura dei distretti sanitari".
Proietti ha reso noto di averne discusso anche con la
Confcommercio di Spoleto, "altra realtà che soffre di un
ospedale drasticamente ridimensionato".
"Senza contare - ha concluso la candidata - che se venisse
approvata la riforma dell'autonomia differenziata, le risorse
regionali da destinare alla sanità verrebbero ulteriormente
ridotte".
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