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Porzi invita all'unità della politica su crisi automotive

Porzi invita all'unità della politica su crisi automotive

'Il Governo italiano taglia fondi invece di investire'

PERUGIA, 30 ottobre 2024, 12:23

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Mentre dalla Germania arriva l'ennesimo segnale allarmante che si abbatte sul sistema produttivo dell'automotive, con la Volkswagen pronta a chiudere tre stabilimenti nel Paese e a tagliare posti di lavoro e stipendi, il nostro Governo nazionale pensa bene di tagliare 4,6 miliardi del fondo automotive previsto dalla legge di Bilancio 2025. La drastica riduzione dei finanziamenti per l'auto è la risposta che hanno avuto i tanti lavoratori che lo scorso 18 ottobre hanno partecipato allo sciopero nazionale per chiedere un supporto positivo e concreto, tra i quali centinaia dall'Umbria per difendere un comparto che, tra dipendenti diretti e quelli dell'indotto, nella nostra regione coinvolge circa 6.000 lavoratori". Lo scrive Donatella Porzi, consigliere regionale e candidata alle prossime elezioni regionali con la lista Umbria Futura.
    Porzi sottolinea - in una sua nota - che "in questo momento così delicato su scala europea" e con un caso Stellantis che getta ombra sulla tenuta dell'intero comparto nazionale dell'auto, chiunque rivesta ruoli di responsabilità dovrebbe provare a risolvere i problemi sul tappeto e tutelare il futuro di tante famiglie".
    "Evidentemente - continua Porzi - non va in questa direzione la scelta del Governo di confermare solo 1,2 miliardi, poche briciole di un fondo che è stato ridotto dell'80%. D'altra parte, se è vero che non si possono imputare alle Regioni responsabilità specifiche, è altrettanto vero che queste ultime dovrebbero sollecitare e contribuire a loro volta ad un cambio di passo: da una parte per far sì che l'obbligatorio e rapido processo di transizione imposto dall'Ue per affrontare le sfide del green deal, sia reso più graduale e sostenibile per le nostre imprese; dall'altra per contrastare la forte concorrenza da parte di paesi, come la Cina, che insidiano la tenuta dei costruttori europei, con misure indirizzate a sostenere la competitività del settore, la difesa dell'occupazione e l'innovazione tecnologica, tutti fattori indispensabili per affrontare le sfide del futuro".
    "Siamo seri - conclude Porzi - questo è il momento di superare ogni barriera ideologica: o le forze politiche, sociali e sindacali e le rappresentanze imprenditoriali si uniscono nella condivisione di scelte e strategie per assumersi impegni precisi, oppure dovremo rassegnarci a veder tracollare sotto una crisi senza precedenti uno dei principali settori manifatturieri italiani".
   

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