E' approdata in Assemblea
legislativa dell'Umbria, nella sessione dedicata al bilancio, la
questione politica legata all'inchiesta già archiviata per abuso
d'ufficio a carico della presidente della Regione Donatella
Tesei e dell'assessora Paola Agabiti. Fascicolo scaturito dalla
delibere con la quale nel 2021 sono state assegnate risorse
finanziarie a favore del Piano sviluppo rurale.
Il consigliere del Pd Tommaso Bori ha chiesto a Tesei di
riferire in aula. Sostenendo che "in Umbria ci sono 66.743 mila
aziende e casualmente in Giunta è stato votato un bando che ha
riguardato una di queste escludendo le altre". "Questo bando -
ha aggiunto - riporta una cifra notevole, 4,8 milioni di euro, e
casualmente la ditta porta il cognome dell'assessore al
bilancio, Urbani, e sempre del tutto casualmente in questa ditta
viene in quel momento stabilizzato e assunto a tempo
indeterminato il figlio della presidente Tesei". Il consigliere
ha quindi ricordato "il soccorso" dell'abolizione del reato di
abuso d'ufficio. "Ma rimane la questione politica - ha aggiunto
- e di opportunità nel finanziare la ditta dell'assessore al
bilancio nella quale lavora il figlio della presidente.
Chiediamo immediatamente alla presidente e all'assessora di
riferire su quanto fatto in Giunta".
"Non intendo assolutamente riferire su un caso che non
esiste e sul quale la magistratura, da quanto ho appreso
esclusivamente dai giornali, si è espressa in modo definitivo"
ha replicato Tesei. "La richiesta di riferire - ha aggiunto - è
evidentemente strumentale come l'indegna propaganda di questi
giorni. Quindi non intendo riferire".
A questo punto le opposizioni hanno abbandonato l'aula.
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