I magistrati di Perugia hanno
inviato alla Commissione antimafia il verbale della
testimonianza e la relazione dell'ex procuratore aggiunto della
Procura nazionale Giovanni Russo che ha sostenuto di avere
segnalato già nel 2020 presunte 'anomalie' nel comportamento del
tenente della guardia di finanza Pasquale Striano. Secondo
quanto risulta all'ANSA gli atti sono stati trasmessi
dall'Ufficio perugino guidato da Raffaele Cantone all'Organismo
parlamentare dopo che questo li aveva richiesti.
I magistrati del capoluogo umbro sarebbero intenzionati ad
ascoltare Cafiero De Raho, che all'epoca guidava la Direzione
antimafia ed ora è parlamentare del M5s e vicepresidente della
commissione Antimafia. Russo avrebbe infatti sostenuto di
avergli segnalato le presunte anomalie nel comportamento di
Striano e di avergli indirizzato una relazione che non risulta
tuttavia formalmente depositata. Atto rinvenuto dagli attuali
vertici della Procura antimafia e inviato a quella di Perugia
che a quel punto ha ascoltato Russo come testimone.
Ricostruzione smentita da De Raho. "Non ho mai ricevuto
relazioni o segnalazioni di Giovanni Russo riguardanti Pasquale
Striano" ha sostenuto per poi aggiungere: "il dossieraggio lo
sto subendo io. Mi trovo al centro di una macchinazione".
Il verbale e la relazione sono stati depositati nell'ambito
dell'udienza davanti al Tribunale del riesame di Perugia al
quale i pm guidati da Raffaele Cantone hanno hanno fatto ricorso
contro la decisione del gip di non applicare agli arresti
domiciliari a Striano e all'ex magistrato Antonio Laudati per
l'indagine sugli accessi abusivi alle banche dati della Procura
antimafia.
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