"Abbiamo fatto il più alto
fondo di finanziamento ordinario, economicamente più
significativo, più del record 2023 e abbiamo stanziato 880
milioni in borse di studio, che stanno ripartendo proprio in
questi giorni. Questi sono numeri certi, gli altri numeri non li
capisco. Mi sembrano più propaganda che proposte". Così la
ministra dell'Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, a
margine della visita all'istituto Cnr-Iret di Villa Paolina, a
Porano (Terni), rispondendo a una domanda sulle critiche dei
rettori agli stanziamenti previsti in legge di bilancio.
"Ho chiesto a luglio alla conferenza dei rettori - ha
proseguito - di darmi la propria idea di fondo di finanziamento
ordinario, perché le modifiche vanno fatte. Aspetto proposte, ma
al momento mi dicono che non riescono a proporre una proposta
unitaria. Ma i cambiamenti per me vanno fatti, la legge
sull'università ha più di 10 anni e va attualizzata".
Bernini ha poi sottolineato che "il fondo di finanziamento
ordinario per le università che non è l'unica fonte di
finanziamento delle università", facendo gli esempi della Piazza
della Scienza della Bicocca e del campus Bovisa del Politecnico
di Milano. Quanto ai finanziamenti alla ricerca, secondo la
ministra, "senza dubbio deve essere fatta ricerca buona,
semplicemente perché in questo modo riusciamo a convogliare
fondi significativi. La ricerca non si deve disperdere, si deve
concentrare su tecnologie abilitanti, emergenti e innovative".
Sulla questione dei cervelli in fuga, infine, "è importante
il livello stipendiale, lo sgravio fiscale, ma molto più
importante è predisporre delle infrastrutture di ricerca,
contesti fiorenti, perché è lì che vanno i ricercatori".
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