Si sente "una stanca e affaticata
persona vincente" Laura Santi dopo che le sono stati
riconosciuti i requisiti per accedere al suicidio assistito al
quale non intende tuttavia al momento ricorrere. "Quando mi
hanno dato il sì ho provato una strana vertigine, è il famoso
parapetto dal quale volevo affacciarmi da tre anni e mezzo" ha
detto parlando con l'ANSA. "Naturalmente non ho fatto nulla da
sola ma c'è stata l'associazione Coscioni senza la quale non
sarebbe stato possibile" ha sottolineato comunque.
"Quando hai il pezzo di carta in mano e guardi al di là del
parapetto provi un brivido e dici 'ok, grazie'" ha affermato
ancora. "Da tanti anni - ha aggiunto - volevo la libertà di
vivere la malattia, che è già tremenda e mi ha tolto tutto,
almeno con la serenità di vivere senza pensare che sono in
trappola. Non pensarci più".
"E' così difficile per i politici sapere che questa è la
miglior cura palliativa che esista?" ha concluso Laura Santi.
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