"Nella mia storia personale
l'ambiente e lo sviluppo sostenibile sono stati da sempre
'motivo di vita e di lavoro'. Se saremo chiamati a governare
l'Umbria, al primo posto della nostra azione amministrativa ci
sarà un ambizioso innovativo Piano energetico e ambientale
regionale perché il nostro sistema produttivo rischia di non
essere competitivo (o andare addirittura fuori mercato) a causa
dei costi proibitivi dell'energia": lo annuncia la candidata del
centrosinistra alla presidenza della Regione Umbria, Stefania
Proietti.
"L'Umbria - prosegue Proietti in una sua nota - è la terra in
cui le rinnovabili hanno supportato l'industria, pensiamo alle
Acciaierie di Terni e al Polo idroelettrico ternano. E' vero che
si tratta di un problema nazionale ed europeo, ma la Regione può
essere l'ente motivatore, propulsore di una nuova e più audace
politica energetica regionale anche rispetto agli enti
sovranazionali. L'Umbria deve avere l'ambizione di essere
regione europea e se sarò presidente riallaccerò immediatamente
i rapporti con l'Unione europea. Non siamo sconosciuti
all'Europa, San Benedetto è il patrono della Unione Europea".
"Buona parte del mio tempo - annuncia ancora Proietti - lo
dedicherò all'Europa su temi nevralgici come energia, clima,
ambiente, agricoltura, innovazione e imprese. L'Umbria su questi
temi potrebbe diventare la rappresentante delle regioni italiane
in Europa, anche per le competenze e le capacità tecniche che
più di ogni altro saremo capaci di esprimere in materia di
energia e clima".
A proposito dell'inceneritore, "la contrarietà a realizzarlo
- oltre al fatto che in Umbria il ciclo dei rifiuti si chiude
già dovendo per legge differenziare fino al 73% - è motivata dal
fatto che si tratta di una scelta anacronistica, fuori dalla
realtà, che avrebbe un impatto enorme in termini di immagine in
una regione che tutti definiamo 'cuore verde d'Italia' e che ha
una spiccata vocazione ecologista, ambientalista e di sviluppo
sostenibile. Il mio impegno sulla filiera dei rifiuti è aprire
un ragionamento con le regioni limitrofe, dell'Italia mediana,
in un sistema di cooperazione leale e costruttivo. ma anche
attrarre capitali e investimenti che vadano a rigenerare siti
industriali dismessi riutilizzando i materiali provenienti dalla
raccolta differenziata come nei più moderni distretti europei,
con finanziamenti europei e investitori privati".
"L'Umbria - sottolinea la candidata presidente - è a un
bivio: scegliere la coerenza di essere 'cuore verde' nella
concretezza delle politiche industriali e delle azioni guardando
così al futuro, o sprofondare in operazioni antistoriche di cui
pagherebbero le spese solo le nuove generazioni".
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