"Come ogni anno, il 25 novembre
celebriamo la Giornata internazionale contro la violenza sulle
donne, un appuntamento che non deve essere solo simbolico, ma un
richiamo forte e concreto al nostro dovere di agire": così
Federico Gori, presidente di Anci Umbria e sindaco di
Montecchio, in occasione della Giornata internazionale contro la
violenza sulle donne. "È fondamentale che cresca la
consapevolezza sull'urgenza di fermare questa piaga sociale,
perché la violenza contro le donne rappresenta una vera
emergenza" aggiunge.
Per Gori "in Umbria, i dati parlano chiaro: oltre 1.200
denunce in un anno per stupri, stalking e maltrattamenti in
famiglia, un numero che spaventa, sapendo che molte vittime
ancora non trovano il coraggio di denunciare".
"La violenza sulle donne - sostiene in una nota diffusa da Anci
- è un problema strutturale, radicato in fattori sociali,
culturali ed economici. Per combatterlo, non bastano le leggi: è
necessario un cambiamento culturale profondo, che deve partire
dalla scuola e dalle nuove generazioni, insegnando il rispetto
dei diritti, la parità e la dignità delle donne. Solo così
possiamo sperare di costruire una società giusta e libera dalla
violenza. Come presidente di Anci Umbria, voglio sottolineare il
ruolo cruciale delle istituzioni. Noi sindaci e amministratori
abbiamo il dovere morale e istituzionale di essere al fianco
delle donne e delle associazioni che ogni giorno lavorano con
coraggio su questa tematica. È nostra responsabilità promuovere
iniziative di sensibilizzazione, sostenere i centri antiviolenza
e garantire l'accesso a risorse adeguate per le vittime. Ma
dobbiamo fare di più: trasformare il 25 novembre in un impegno
quotidiano, in una lotta costante contro la violenza e a favore
di una cultura del rispetto.
Solo lavorando insieme, con azioni concrete e con l'esempio,
possiamo dare speranza - conclude Federico Gori - a chi ancora
oggi soffre in silenzio e costruire un futuro in cui ogni donna
possa vivere libera e sicura".
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