Per la programmazione delle
produzioni delle imprese agricole e per la valorizzazione
dell'olio di qualità certificato, tra i simboli del made in
Umbria agroalimentare, è stato sottoscritto un accordo di
filiera per la commercializzazione di olio extravergine di oliva
Dop Umbria.
Firmatari, proprio in occasione della Giornata mondiale
dell'olivo, sono l'organizzazione di produttori Aprol Umbria,
espressione di Coldiretti, e l'azienda Pietro Coricelli Spa. Un
contratto di filiera, della durata minima di cinque anni, che va
quindi a tutelare, come sottolineato, le tre figure
dell'olivicoltore, del frantoiano e del confezionatore.
"L'obiettivo dell'accordo che mette a sistema il mondo della
produzione e quello della commercializzazione, con quest'ultimo
che è oggi un vero problema - ha spiegato Giulio Mannelli,
presidente Aprol Umbria, durante la presentazione dell'accordo
nella sede di Coldiretti Umbria a Perugia - è quello di una
sempre migliore distribuzione del valore lungo la filiera, così
come di incentivare le nostre imprese verso la certificazione di
olio DOP Umbria, che ancora rappresenta solo circa il 7% di
tutto l'olio regionale prodotto. Un accordo che - ha aggiunto
Mannelli - sostenendo tutte le cinque sottozone in cui si
articola la Dop Umbria, non lasciando quindi indietro nessun
territorio, prevede per i produttori un prezzo minimo garantito,
così da permettere una programmazione dell'attività aziendale
con maggiori certezze, incidendo in maniera positiva sulla
sostenibilità economica".
L'intesa raggiunta con una realtà importante del panorama
olivicolo nazionale e mondiale come Coricelli, per Mannelli "non
potrà che generare benefici rilevanti per il mondo della
produzione e al contempo tutelare il paesaggio frenando pure
l'abbandono colturale in atto".
Nel 2021 Coricelli ha siglato il primo contratto di filiera
con i produttori pugliesi e tracciato un nuovo scenario per
tutto il settore. Ora questo nuovo accordo, secondo Chiara
Coricelli, presidente e ad dell'azienda, "conferma la forte
valenza delle alleanze tra industria, agricoltura e
distribuzione a beneficio soprattutto dei produttori e, in
questo caso, del nostro territorio". "Vogliamo farci portavoce
dei produttori valorizzando e portando in tutta Italia l'olio
Dop Umbria - ha inoltre commentato - e questo è possibile solo
lavorando tutti insieme nella stessa direzione e con l'obiettivo
comune di creare una filiera olearia di valore".
Un progetto che quindi, come è stato rimarcato, guarda anche
oltre i cinque anni dell'accordo firmato. "Vuol rappresentare un
modello replicabile pure con altri attori del comparto" ha
riferito pure Gabriele Mocio, direttore Aprol Umbria, per poi
aggiungere: "Interesserà già da questa campagna diverse
centinaia di quintali di olio Dop Umbria da commercializzare,
che incrementeranno nel prossimo futuro, oltre a fissare
parametri qualitativi migliori di quelli previsti per la stessa
Dop Umbria".
Un "momento storico" lo ha definito Albano Agabiti, il
presidente Coldiretti Umbria che ha sottolineato come sia "la
prima volta per un accordo tra mondo della produzione e una
grande azienda umbra". "Prosegue così il nostro impegno - ha poi
ricordato - per potenziare tutte le filiere agricole umbre, con
quella olivicola tra gli emblemi del settore primario regionale,
anche a livello turistico e ambientale".
Per Agabiti ora parte anche "un'altra importante sfida"
quella di ricostruire un Consorzio di Tutela assente da ormai
oltre 10 anni: "La Dop dell'olio umbro ad oggi purtroppo non può
giovarsi ancora dell'importante ruolo e delle attività di un
Consorzio che per noi deve essere in mano agli olivicoltori e
non delle associazioni". L'accordo è "una buona notizia" anche
per la Camera di Commercio dell'Umbria, come ha spiegato in
conclusione il segretario generale Federico Sisti, perché
"realizza una concreta opportunità per promuovere gli oli
regionali in mercati più ampi". L'augurio, per Sisti, "è che
possa diventare una pratica diffusa per legare i produttori
agricoli e l'industria alimentare in un contesto coerente per la
valorizzazione delle eccellenze del territorio e per sostenere
l'economia locale".
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