La necessità di un atteggiamento
"univoco" delle Istituzioni sul dossier Arvedi Ast e un
coinvolgimento "più puntale" dei sindacati per portare a termine
"questa lunga fase di incertezza" è stata sottolineata
dall'assessore allo Sviluppo economico della Regione Umbria,
Francesco De Rebotti, in un incontro da lui convocato con le
organizzazioni sindacali di categoria e confederali.
Fim-Fiom-Uilm di Terni - si legge in una loro nota -
giudicano positivamente il carattere d'urgenza che ha avuto la
riunione, con la Giunta Regionale appena insediata. Inoltre,
rilevano "apprezzabili passi in avanti" nel metodo, a partire
dal fatto che la riunione si è svolta per la prima volta, da
quando la nuova proprietà ha acquisito Ast, negli uffici ternani
della Regione Umbria.
Fim-Fiom-Uilm di Terni hanno ribadito "le preoccupazioni che
si sono accumulate in questi due anni e mezzo che sono
trascorsi, con un accordo di programma intangibile e che non si
è concretizzato impedendo la discussione sul dettaglio di un
piano industriale e dei relativi investimenti. Il tempo
trascorso ha alimentato il senso di incertezza che oggi c'è e
non vorremmo che con il mutamento degli scenari macroeconomici e
geopolitici possano modificare i piani annunciati".
L'assessore comunale Sergio Cardinali ha richiamato il
Governo - si legge ancora nella nota sindacale - "a scelte
politiche coerenti e volte alla risoluzione dei problemi, cosa
che in coerenza poteva essere fatta ad ottobre al tavolo Mise".
De Rebotti nel condividere l'analisi e il percorso proposto
da Fim-Fiom-Uilm "si è detto disponibile sin da subito a
lavorare per trovare le soluzioni e ad accelerare i tempi".
I sindacati "confidano nell'impegno dell'assessore regionale
e quello
diretto della presidente Stefania Proietti, prendono atto della
nuova fase e nella propria autonomia continuano a rivendicare
coinvolgimento, chiarezza e tempi certi per non perdere
l'opportunità di continuare gli investimenti necessari al
rilancio dell'intero sito, che si deve collocare in una
competizione globale, evitando di segnare il passo tra i
problemi di energia, mercati, importazioni e costo delle materie
prime".
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