Sono durati una manciata di minuti
i due interrogatori di garanzia per la 22enne e il fratello
19enne, di origine pakistana, arrestati dai carabinieri la
vigilia di Natale e accusati di aver dato vita ad
un'organizzazione jihadista chiamata 'Da'wa' Italia. I due
giovani, che da anni abitavano in zona Bolognina, insieme ad una
18enne di origine algerina residente a Spoleto e ad un 36enne di
origine turca residente a Monfalcone sono finiti in carcere
nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Bologna e del Ros.
Fratello e sorella davanti al gip Letizio Magliaro hanno fatto
brevi dichiarazioni spontanee ma hanno preferito non rispondere
alle domande del magistrato.
Anche la ragazza diciottenne di origine algerina residente a
Spoleto e il 27enne turco residente a Monfalcone, arrestati alla
vigilia di Natale dai carabinieri del Ros con l'accusa di far
parte di una cellula jihadista, non hanno risposto alle domande
del gip di Bologna. La ragazza, difesa dall'avvocato Sabrina
Montioni di Spoleto e il 27enne hanno partecipato agli
interrogatori di garanzia in video collegamento dalle carceri di
Perugia e Gorizia. La giovane si è avvalsa della facoltà di non
rispondere alle domande del magistrato, ma il suo difensore ha
fatto notare che buona parte dei reati contestati sono avvenuti
quando era ancora minorenne. Da quanto si è saputo, per il
momento tutti e quattro gli indagati resteranno in carcere.
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