Sindacati e lavoratori
metalmeccanici compatti in piazza a Perugia, di fronte alla sede
di Confindustria in via Palermo, dove hanno protestato per il
blocco della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale
di lavoro.
Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil chiedono che "Federmeccanica
torni indietro rispetto alla loro posizione e riprenda il tavolo
della trattativa affinché si possa dare una risposta ai 20mila
metalmeccanici umbri e a 1 milione e mezzo di metalmeccanici in
Italia". L'ha detto in particolare Simone Liti, segretario
generale Fim Cisl Umbria. "Sono oramai otto mesi che ci sono
state le trattative con Federmeccanica e non si trova una
soluzione per il rinnovo del contratto".
Il segretario provinciale di Uilm Uil Perugia Daniele Brizi
ha spiegato che i metalmeccanici chiedono "più salario, più
garanzie in tema di sicurezza sull'ambiente di lavoro".
L'auspicio "è che a partire dalla protesta di oggi la trattativa
riprenda il suo percorso prendendo soprattutto spunto da quella
che è la piattaforma che è stata inviata a Federmeccanica da
Fim, Fiom e Uil e non dalla cosiddetta contro piattaforma che è
stata fatta dalla parte datoriale".
"Chiediamo salario, riduzione dell'orario di lavoro per dare
delle risposte anche alle aziende in crisi, in particolare
dell'automotive e delle filiere ad essa collegate", ha aggiunto
Alessandro Rampiconi, segretario Fiom Terni e coordinatore
regionale.
"Federmeccanica rispetto alle nostre richieste di aumento
salariale e di riduzione dell'orario, ha fatto una
controproposta sostanzialmente mantenendo il contratto che c'è.
Oggi c'è bisogno di un contratto che risponda in termini di
salario e nuovi diritti ai lavoratori, Federmeccanica è un passo
indietro rispetto a questa cosa, ha fatto una controproposta che
per noi è irricevibile e che da questo punto di vista ha
interrotto la trattativa nazionale e per questo anche i
lavoratori in Umbria fanno uno sciopero nazionale che ha
ripercussioni anche nella nostra regione".
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