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Assessore umbro contro taglio 'autonomie scolastiche'

Assessore umbro contro taglio 'autonomie scolastiche'

'In soli dieci giorni' afferma Barcaioli

PERUGIA, 16 gennaio 2025, 13:16

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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L'assessore umbro all'Istruzione, Fabio Barcaioli, denuncia la richiesta rivolta alla Regione di "eliminare due autonomie scolastiche in soli dieci giorni", che definisce "inaccettabile" e "sintomatica di un approccio arrogante e privo di visione". Lo fa "in merito alle recenti dichiarazioni del ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara".
    Attraverso un comunicato diffuso da Palazzo Donini Barcaioli sostiene che "la richiesta di tagliare due autonomie scolastiche a ridosso dell'inizio delle iscrizioni per l'anno scolastico 2025-'26 è un atto inaccettabile, che denota un approccio arrogante e privo di visione". "Una simile decisione, imposta con tempi così irragionevoli - aggiunge -, non tiene conto delle esigenze concrete delle comunità scolastiche e dimostra un totale disinteresse per chi opera ogni giorno per garantire un diritto fondamentale come l'istruzione. Agire in questo modo, a una settimana dall'apertura delle iscrizioni, non è solo insensato, ma mina profondamente la fiducia nei confronti delle istituzioni".
    L'assessore critica inoltre il tentativo del ministro di legare questo taglio a un presunto premio, quantificato in un aumento del personale scolastico. "Questo ricatto, mascherato da incentivo - afferma -, non è altro che l'ennesima dimostrazione di un atteggiamento autoritario e privo di strategia. Piuttosto che investire in risorse per migliorare le attività educative, ridurre il numero di alunni per classe e alzare gli stipendi degli insegnanti, il ministro propone tagli indiscriminati accompagnati da premi per pochi eletti. È l'ennesima linea di governo che calpesta i diritti di studenti e lavoratori, svendendo la scuola pubblica. L'Umbria ha formalmente richiesto al ministero dell'Istruzione il riconteggio delle autonomie scolastiche totali basandosi sui dati reali degli iscritti, che sono quasi duemila in più rispetto alle stime attuali. Su questa richiesta, aspettiamo con attenzione la sentenza del Tar, chiamato in causa dalla Campania, per ristabilire criteri più equi e rispettosi delle esigenze territoriali".
   

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