Per il senatore del Pd Walter
Verini, segretario della Commissione Giustizia e Capogruppo Pd
in Commissione Antimafia la sentenza della Cassazione di
condanna all'ergastolo nei confronti di Gilberto Cavallini per
la strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980 è "una
ulteriore, definitiva conferma della matrice neofascista di
quella strage (che ha già visto nel tempo le condanne dei vari
Nar Mambro, Fioravanti e Ciavardini) e dei legami di questi
ambienti con la P2, pezzi di servizi deviati, depistatori non
solo italiani".
"Già le recenti motivazioni relative alla condanna di un
altro neofascista, Bellini - afferma il parlamentare in una nota
-, avevano confermato come in quegli anni le stragi, da Piazza
Fontana in poi, ebbero quel segno eversivo, per colpire il corso
democratico della vita del Paese. La sentenza è una vittoria per
tuti coloro che si sono battuti, per lunghissimi 45 anni, per la
verità e la giustizia, a partire dall'Associazione dei familiari
delle vittime, oggi guidata da Paolo Bolognesi. In questo
momento il pensiero va alle 85 vittime innocenti della strage,
ai loro familiari. Da parlamentare umbro, un ricordo commosso
per Sergio Secci, amico ternano di speranze e di viaggi nella
nostra adolescenza, che la bomba alla stazione uccise a 24 anni.
E ai suoi genitori, la mamma Lidia e il padre Torquato, primo,
indimenticabile presidente dell'Associazione familiari. Questa
nuova tappa di verità, va dedicata innanzitutto a tutte le
vittime, a Sergio, ai suoi genitori".
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