"L'Europa è il luogo più
sostenibile al mondo, ciononostante neanche l'Europa è su un
sentiero di sviluppo sostenibile, con l'Italia che è nettamente
indietro": è questo il quadro tracciato dal due volte ministro e
direttore scientifico di Alleanza italiana per lo sviluppo
sostenibile, Enrico Giovannini, ospite all'Università per
Stranieri di Perugia per parlare di progettualità ad impatto
zero con la lectio magistralis dal titolo "Le sfide globali per
lo sviluppo sostenibile".
A margine del suo intervento, l'economista rispondendo
all'ANSA ha spiegato i motivi di questo ritardo nell'attuazione
degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030
dell'Onu.
"Di fatto - ha detto - non abbiamo mai preso
seriamente questa questione attraverso i vari governi che si
sono alternati dal 2015, anno di firma dell'Agenda".
Secondo Giovannini quindi "sono state fatte tante scelte
corrette, ma scelte che invece hanno smontato nel tempo, ed è
mancata continuità".
"Abbiamo così bisogno di accelerare su
questo fronte" ha poi commentato.
L'Italia quindi per l'ex ministro "purtroppo non ce la farà
perché, come mostrato nel rapporto ASviS di ottobre, abbiamo
fortissimi ritardi". "Su 37 obiettivi quantitativi, come la
quota dei laureati sulla popolazione giovanile, piuttosto che la
quantità dei giovani che non studiano, non lavorano, oppure la
quota di rinnovabili - ha concluso Giovannini - per ben 22 non
c'è proprio modo di arrivarci, perché i ritardi accumulati sono
troppo forti. Questo vuol dire lasciar perdere? No, ovviamente.
Dobbiamo però accelerare su molti fronti".
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