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In commissione la delibera sulla monetizzazione dell'energia

In commissione la delibera sulla monetizzazione dell'energia

Ad illustrare il documento l'assessore regionale Roberto Morroni

PERUGIA, 10 luglio 2024, 18:10

Redazione ANSA

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Illustrata in seconda commissione, presieduta da Valerio Mancini, la delibera della Giunta regionale sulla "monetizzazione dell'energia da cedere gratuitamente e modalità di calcolo della componente variabile del canone di concessione per le grandi derivazioni idroelettriche". A spiegare il documento è stato l'assessore all'ambiente e vice presidente della Giunta, Roberto Morroni. La commissione esprimerà il proprio parere sull'atto nella prossima seduta vista la mancanza del numero legale dei commissari al momento del voto. Il presidente Mancini, dopo aver definito il documento "particolarmente significativo" - si legge in una nota di Palazzo Cesaroni -, ha espresso il suo rammarico puntando il dito "sull'assenza in sala del capogruppo di Forza Italia sin dall'illustrazione dell'atto da parte dell'assessore". Attraverso la delibera dell'esecutivo regionale viene stabilita la monetizzazione integrale dell'energia elettrica da fornire annualmente e gratuitamente alla Regione Umbria nella misura di 220 KW/h per ogni KW di potenza nominale media di concessione. La percentuale dei ricavi da usare come base per il calcolo della componente variabile del canone sarà pari al 2,5 per cento (tale valore potrà essere modificato negli anni a seguire). I concessionari di grande derivazione idroelettrica, i cui impianti siano direttamente connessi a unità di consumo diverse dai servizi ausiliari, dovranno comunicare al servizio regionale competente, entro il 28 febbraio, per ogni unità di produzione, i dati misura dell'energia elettrica prodotta nell'anno precedente al netto della sola energia necessaria per i servizi ausiliari di autoconsumo. L'assessore Morroni ha spiegato l'articolazione dei canoni, prevista dalla normativa nazionale. Dopo l'approvazione delle legge regionale 1/2023 (Disciplina dell'assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche in Umbria e determinazione del canone) gli introiti dal canone fisso superano i 10 milioni di euro - prosegue la nota -, la componente variabile dei ricavi porta circa 4 milioni di euro, con la parte facoltativa di energia, concessa o monetizzata, si arriva a circa 23 milioni di euro di introiti rispetto agli 8 milioni di euro assegnati prima della legge. "Riteniamo giusta - ha sostenuto Morroni - la scelta del 2,5 per cento della componente variabile del canone, in linea con quanto deciso da molte altre Regioni, di attestarci cioè sul livello base, questo anche in considerazione dell'introduzione della terza voce facoltativa". Tuttavia, ha tenuto a sottolineare che in futuro la percentuale minima del 2,5 per cento potrà anche essere prevista al rialzo. Rispetto alle modalità di utilizzo della monetizzazione, Morroni ha spiegato che rimarranno immutate, con le stesse destinazioni già previste. Grazie alla nuova legge regionale è ampiamente aumentata la platea dei comuni beneficiari, perché territorialmente interessati da impianti di grandi derivazioni, passati da 5 a 13 (ad Alviano, Baschi, Cerreto di Spoleto, Narni e Terni, si sono aggiunti, Arrone, Ferentillo, Norcia, Orvieto, Preci, Sant'Anatolia di Narco, Scheggino Vallo di Nera), "ma soprattutto sono state notevolmente incrementate - ha rimarcato l'assessore - le risorse a loro destinate". Per i Comuni già ricompresi tra i beneficiari ancor prima della legge 1/2023 si sono registrati maggiori introiti: Alviano 30.754 euro (+179,6 per cento), Baschi 58.441 euro (+ 180,8 per cento), Cerreto di Spoleto 22.218 euro (+180,3 per cento), Narni 409.681 euro (+182,9 per cento), Terni 2.440.991 euro (+185,7 per cento). Gli introiti per i nuovi Comuni sono invece i seguenti: Arrone 57.686 euro, Ferentillo 40.684 euro, Norcia 103.175 euro, Orvieto 443.157 euro, Preci 15.995 euro, Sant'Anatolia di Narco 11.144 euro, Scheggino 9.977 euro, Vallo di Nera 7.505 euro.
    Sull'atto, Thomas De Luca (M5S) ha annunciato che si esprimerà negativamente. "Sono stato io stesso - ha ricordato - promotore dell'emendamento che ha permesso l'allargamento della platea dei comuni beneficiari delle risorse provenienti dai canoni - ha ricordato - ma le misure proposte dalla Giunta risultano inadeguate rispetto agli ambiziosi obiettivi della legge, oltre a risultare del tutto controproducenti. La monetizzazione integrale dell'energia potrebbe essere destinata come reddito energetico alle fasce più povere, oppure messa a disposizione come fattore localizzativo per investimenti industriali. Ritengo poi del tutto insufficiente limitarsi alla soglia minima del 2,5 per cento per i canoni variabili. Non ho inteso mantenere il numero legale in Commissione visto che non intendo sostenere questa proposta, anche in virtù dell'assenza del capogruppo di Forza Italia, partito di diretta espressione dell'assessore Morroni".
    Per il presidente della commissione, Mancini si tratta di un documento, quello predisposto dalla Giunta, "molto importante perché riconosce risorse ai tredici Comuni interessati per circa 23 milioni di euro. Sulla legge regionale che norma questa materia, voluta dalla Lega con primo firmatario il consigliere Daniele Carissimi, ha poi lavorato in sinergia la commissione che l'ha fatta propria e modificata in alcune parti, migliorandola a beneficio di migliaia di cittadini".
    Nella corso della seduta la commissione ha anche trattato il Disegno di legge della Giunta concernente la "Disciplina del sistema regionale di protezione civile" programmando per la prossima seduta alcuni approfondimenti relativi a proposte di emendamenti trasmessi alla commissione da parte di Anpas, Misericordie e Croce Rossa, oltre che dal Cal (Consiglio delle autonomie locali). La Commissione ha anche espresso parere favorevole, a maggioranza, sul documento della Giunta regionale concernente l'assestamento di bilancio di previsione 2024-2026 della Regione Umbria.
   

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