Si è parlato delle misure a
contrasto alla peste suina africana (Psa) a seguito
dell'adozione del Piano nazionale di sorveglianza ed
eradicazione 2024 nella riunione odierna della seconda
Commissione regionale, presieduta da Valerio Mancini. Il
delicato argomento è stato affrontato su richiesta della
consigliera Manuela Puletti (Lega).
Oltre all presenza di tecnici degli assessorati regionali
Ambiente e Sanità, sono stati invitati in audizione
rappresentanti degli Ambiti territoriali di caccia, associazioni
venatorie e il commissario straordinario per la Psa, Vincenzo
Caputo che si è impegnato nella creazione di un tavolo al quale
potranno prendere parte i soggetti interessati alla materia e
quindi anche gli stessi Atc e le Associazioni venatorie.
Dagli Atc e dalle Associazioni venatorie (Federcaccia
Umbria, Enal caccia, Libera caccia, Anuu migratoristi, Caccia
pesca ambiente) è emersa l'importanza della filiera delle carni
senza la quale - è stato sottolineato, secondo quanto riferisce
Palazzo Cesaroni - che è difficile processare tutti capi
abbattuti. Assicurata, da parte degli Atc, la massima
disponibilità per la messa a terra delle azioni previste nel
piano. Per le Associazioni venatorie serve un attento
approfondimento del piano. Hanno anche rimarcato il mancato
confronto con la Regione. Servono piani mirati - hanno detto -
in base ai territori e alle aree boscate, vanno intensificate
alcune azioni di caccia. È urgente un confronto sui metodi e
metodologie da adottare per rendere al meglio l'attività di
contenimento del cinghiale. In conclusione hanno auspicato la
riorganizzazione della consulta regionale poiché si tratta di un
organismo importantissimo previsto, tra l'altro, dallo Statuto
regionale.
Il commissario Vincenzo Caputo ha definito di grande
importanza la riunione perché "è stata chiarita l'applicazione
delle norme per contrastare la peste suina, oltre a delineare e
programmare una serie di appuntamenti ed incontri che avranno
luogo già in questo mese". "I lavori propedeutici di oggi - ha
aggiunto - verranno approfonditi ed affrontati nella cabina di
regia prefettizia di domani che vedrà anche il coinvolgimento
delle forze dell'ordine. Stiamo predisponendo azioni quali la
normalizzazione della filiera delle carni di cinghiale.
Importante è anche delineare le azioni future riguardanti il
passaggio dalla stima della popolazione del cinghiale ad una
conta numerica possibile da realizzare grazie alle azioni di
drenaggio su cui anche le forze armate stanno operando insieme a
noi. Rispetto a questa malattia l'Umbria è un territorio
indenne, ma questo non ci deve lasciare tranquilli e quindi
dobbiamo lavorare come se la peste suina ci fosse, anticipando
così un eventuale fenomeno che risulterebbe drammatico in quanto
in Umbria opera uno dei distretti di trasformazione più
importanti d'Italia come quello di Norcia, oltre alla
salvaguardia del patrimonio suinicolo di Bettona. Per questo,
insieme a tutti gli stakeholder, dobbiamo usare la massima
attenzione".
Salvatore Macrì (Sezione prevenzione sanità veterinaria e
sicurezza alimentare) ha detto che "la redazione del Priu (Piano
regionale di interventi urgenti) ha richiesto un'attività
complessa che ha visto la partecipazione delle autorità
sanitarie regionali e nazionali e con un ruolo importante
dell'Istituto zooprofilattico dell'Umbria e delle Marche". "Il
piano si divide in due parti - ha aggiunto -, quella sanitaria e
quella legata all'agricoltura e all'attività di caccia utile a
ridurre la popolazione dei cinghiali, due parti che camminano
parallelamente e si interfacciano. Elemento importante, oltre al
continuo e costante monitoraggio, è l'informazione attivata sia
attraverso il web che con altri mezzi. Grazie alle indicazioni
del Commissario sono state identificate aree strategiche dove
prestare particolare attenzione, come quelle di Norcia e Bettona
dove ci sono maggiori concentrazioni di allevamenti".
Il presidente Valerio Mancini ha definito "importante" il
confronto al quale ha portato una "grandissimo e
qualificatissimo contributo il Commissario nazionale alla peste
suina che ha indirizzato in modo significativo l'azione su cui è
impegnato ovviamente anche il Governo". "Importante - ha
sottolineato - è il contributo del mondo venatorio e degli Atc
che questa Commissione aveva già ascoltato. È importante
organizzare il lavoro dei cacciatori umbri che stanno operando
per la salvaguardia sia dell'ambiente che della salute pubblica.
Rilevante è l'impegno del Commissario che insieme alla nostra
Commissione lo vedrà impegnato nella predisposizione di un
tavolo permanente che si coordinerà anche con la Prefettura.
L'obiettivo, tra gli altri, è quello di tutelare la
trasformazione delle carni suine che sta garantendo, soprattutto
in alcuni territori, occupazione e importanti risultati
economici grazie alla loro esportazione nei mercati americani".
Soddisfatta dei risultati emersi dall'audizione, Manuela
Puletti. "L'obiettivo - ha detto - è quello di portare al tavolo
di confronto i reali protagonisti che opereranno per il piano
regionale della peste suina. Un piano che è stato approvato, ma
che necessita comunque di un confronto tra il sistema sanitario,
il Commissario, gli Atc e le Associazioni venatorie e quelle
agricole. È emersa con forza la necessità di un confronto tra il
mondo venatorio e quello politico. Bene l'apertura fatta dal
Commissario ad un confronto tra tutti i soggetti interessati
alla materia, impegnandosi alla messa a punto di un tavolo per
migliorare le azioni di contrasto alla peste suina".
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