La redazione del
Rapporto che supporta la richiesta dello stato di emergenza per
l'alluvione in Umbria, è stata l'occasione per fare un primo
punto sulla situazione nel Centro della Protezione civile
regionale di Foligno. All'incontro convocato dall'assessore alla
Protezione civile Enrico Melasecche hanno partecipato infatti
tutti gli uffici ed i servizi della Regione che, a partire dal
primo pomeriggio del 15 settembre, stanno lavorando
ininterrottamente per far fronte alle moltissime segnalazioni
che sono pervenute e che continuano a pervenire.
Il Centro operativo della Protezione civile infatti -
sottolinea Palazzo Donini - si è messo immediatamente in
contatto con i sindaci fin dalla sera del giorno 15 scorso. I
dati meteorologici in possesso del Centro fin da subito hanno
destato preoccupazione - viene spiegato - perché mostravano un
fenomeno in rapido, pericoloso aumento, come poi si è
puntualmente verificato. Ai sindaci è stato chiesto un
aggiornamento puntuale e costante sulle situazioni locali e lo
stesso assessore regionale, nella serata del 15 settembre, ha
personalmente raggiunto al telefono quello di Pietralunga per
avere informazioni sulla situazione anche per avere conferma dal
funzionario della Protezione civile regionale presente a
Pietralunga e Scheggia che i Coc avessero il polso della
situazione.
Nei giorni successivi poi anche altri Comuni hanno iniziato ad
inviare segnalazioni scritte sui vari danni riscontrati ed il
Centro di Protezione civile ha provveduto ad indirizzare e
smistare le varie segnalazioni agli Enti ed Uffici competenti.
"E tutto ciò - sottolinea la nota dell'Assessorato regionale -
nonostante l'organico del personale attualmente in servizio sia
carente a seguito di pensionamenti e trasferimenti, sia per la
dotazione tecnica che per quella amministrativa".
L'assessore inoltre è rimasto sempre in contatto con i sindaci
che lo hanno chiamato per emergenze di protezione civile.
Oltre al rapporto costante e continuo con loro, la Regione sta
operando anche in stretta collaborazione con Anas. Sul fronte
della viabilità infatti sono molto rilevanti i danni che hanno
portato alla chiusura della strada statale Flaminia, nel tratto
che va da Scheggia fino a Cantiano. Anas - viene riferito ancora
- si è impegnata nel procedere entro pochissime settimane ad una
prima riapertura, anche parziale, a senso unico alternato,
grazie alla consegna del cantiere all'impresa individuata con un
accordo quadro, "superando in questo modo le lungaggini
tradizionali". Ed il Comune di Scheggia ha messo immediatamente
a disposizione un terreno sove depositare i materiali franati
sulla Flaminia.
Rimane "costante" anche l'interlocuzione con Trenitalia per
emergenze significative che dovessero accadere ai treni in
transito.
Per quanto riguarda i danni alle infrastrutture ed ai corsi
d'acqua si sta procedendo rapidamente ad una prima stima, in
base ai dati che giungono alla Regione. Al momento dunque viene
sottolineato che non è possibile definire una quantificazione
certa. La Regione comunque ha invitato tutti gli Enti ad inviare
tutta la documentazione delle spese che vengono sostenute in
questa fase dell'emergenza, invitando cittadini e imprese che
hanno subito danni che possono certificare a rivolgersi al
Comune di riferimento, che provvederà ad inoltrare tutte le
richieste ammissibili e documentate.
La richiesta di stato di emergenza nazionale, firmata dalla
presidente della Regione Donatella Tesei, arriverà sul Tavolo
del Governo e, se accolta, consentirà anche all'Umbria, insieme
alla Regione Marche, di avere a disposizione le prime risorse
necessarie per far fronte agli interventi che sono stati
realizzati o che si stanno realizzando nei dieci comuni che al
momento hanno fatto pervenire segnalazioni. Si tratta di
Pietralunga, Scheggia e Pascelupo, Gubbio, Costacciaro, Montone,
Città di Castello, Sigillo, Monte Santa Maria tiberina, Nocera
Umbra e Gualdo Tadino.
Melasecche evidenzia ancora l'urgenza dell'approvazione della
nuova Legge regionale, attualmente in attesa delle necessarie
coperture finanziarie per i casi in cui le emergenze non fossero
coperte dal sistema nazionale ma rimanessero di competenza
regionale.
Intanto si avviano a conclusione le operazioni di supporto e
di aiuto che la colonna mobile della Protezione civile
dell'Umbria sta svolgendo a Senigallia. C'è stato un primo
avvicendamento del personale e dei volontari che stanno operando
e, se non arriveranno ulteriori indicazioni e richieste di
sostegno da parte della Protezione civile nazionale, le attività
delle squadre umbre si dovrebbero chiudere entro la prossima
settimana.
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