"Sicuramente è necessario un
cambio di passo culturale per combattere un fenomeno, quello
della violenza sulle donne, che ormai è diventato non più
contenibile": così la presidente della Regione Umbria, Donatella
Tesei, intervenuta durante la sessione plenaria di ieri del
Comitato europeo delle Regioni al Parlamento europeo in cui
rappresentanti di città e Regioni hanno adottato un parere per
fermare la violenza di genere.
Ringraziando la relatrice Donatella Porzi, consigliera
regionale dell'Umbria e vicepresidente della commissione
regionale sul femminicidio, con la quale Tesei ha ricordato di
condividere l'esperienza presentata, la presidente della Regione
ha poi affermato: "Per combattere il fenomeno proprio come
città, come Regioni e come Europa dobbiamo rimettere al centro
il rispetto e la dignità dell'essere umano, prima ancora di
portare avanti problematiche di diversità di genere".
"Non possiamo permettere - ha aggiunto - che nessuno
giustifichi atti violenti che possono anche non sfociare nella
violenza fisica ma in quella verbale e in quella dei
comportamenti nei confronti delle donne". Insieme al caso citato
anche in aula e che ha riguardato l'Italia con Giulia
Cecchettin, Tesei ha invitato a non dimenticare anche quello di
Saman Abbas, "la ragazza uccisa perché si è rifiutata di sposare
un cugino pakistano e quindi non rispondendo a quasi un ordine
dettato da religioni o credenze particolari, perché invece si
era semplicemente innamorata di un ragazzo che aveva conosciuto
in Europa e in Italia".
"Il monitoraggio è fondamentale - ha concluso Tesei - e
insieme a leggi severe per punire chi commette reati di violenza
gravi il problema è culturale e i primi a cambiare dobbiamo
essere noi, in famiglia, in comunità e a scuola per mettere al
centro la cultura del rispetto e della dignità umana".
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