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Tesei, puntiamo a realizzare una sanità di territorio vera

Tesei, puntiamo a realizzare una sanità di territorio vera

'Garantire urgenze e assistenza programmata' chiede presidente

PERUGIA, 16 gennaio 2024, 16:39

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Puntiamo a realizzare una sanità di territorio vera, che garantisca l'emergenza urgenza ed anche la sanità programmata": lo ha detto la presidente della Regione Donatella Tesei in Assemblea legislativa. Dove è intervenuta nel corso del dibattito al termine del quale è stata respinta una mozione su "ospedale 'San Matteo degli infermi' di Spoleto e terzo polo ospedaliero regionale" presentata dai consiglieri di minoranza.
    "Accade di nuovo - ha detto Tesei - che si grida allo scandalo umbro senza considerare il contesto nazionale. La situazione non era idilliaca nemmeno prima di questa Giunta.
    Abbiamo il dovere di fare chiarezza. C'è un problema grave di de-natalità e questo causa la riduzione dei punti nascita. Ci mettiamo a fare la guerra a Orvieto e a Branca per preservare Spoleto, senza tenere in considerazione i parametri nazionali.
    Servono strutture adeguate per i pazienti con patologie croniche legate all'età, che oggi finiscono all'interno degli ospedali. Dobbiamo ricostruire la sanità territoriale e creare le reti. Il Terzo polo Foligno-Spoleto è una necessità non rinviabile per mantenere due Dea di primo livello. Puntiamo a realizzare una sanità di territorio vera, che garantisca l'emergenza urgenza ed anche la sanità programmata. Spoleto diventerà un punto di riferimento per gli interventi programmati, quelli che oggi alimentano le liste di attesa. Non si può fare tutto dappertutto e farlo bene. Ci sono standard da rispettare. Nella Commissione tecnica per l'integrazione delle strutture di Spoleto e Foligno c'erano rappresentanti anche del Comune di Spoleto, che hanno lavorato nell'interesse di quella comunità. Anche il sindaco di Spoleto, durante la seduta pubblica, si disse favorevole a questa soluzione. Ora, dopo il parere del ministero, parte il cronoprogramma che vedrà i due presidi avere propri dirigenti, con autonome direzioni di presidio e tutto quello che occorre per raggiungere gli obiettivi fissati. L'ospedale di Spoleto ha bisogno di investimenti. A breve arriverà l'acceleratore lineare nuovo mentre il vecchio non aveva neppure l'autorizzazione del vigili del fuoco. Servirà anche di intervenire per l'adeguamento sismico. La ricostruzione di Cascia e Norcia è iniziata solo con la mia Giunta. Ci sarà l'elisoccorso, proprio per superare le difficoltà di collegamento per le patologie tempo dipendenti.
    Ogni giorno i sindaci vengono a confrontarsi sulle difficoltà dei territori e della sanità. Come quelle del nuovo ospedale di Narni, per il quale non era prevista nemmeno una strada di accesso. Inutile lamentare le carenze strutturali della sanità umbra oggi, sarebbe stato necessario agire 30 anni fa. Sono pronta a confrontarmi con tutti gli interessati sul futuro della sanità di quell'area".
    "Non c'è nessuna volontà di depotenziare i servizi sanitari" ha affermato l'assessore regionale alla Sanità Luca Coletto. "In Italia - ha ricordato - mancano gli infermieri e si registra una mancanza cronica di medici, nonostante l'aumento delle borse di studio. Per preparare dei medici ci vogliono però 5-6 anni. Nel 2025 ci sarà il massimo dei pensionamenti dei dirigenti medici e quindi saremo ulteriormente in difficoltà. Sarà quindi necessario efficientare tutti i servizi. Questo però non significa chiuderli. Per il Punto nascita avevamo chiesto la deroga ma ci è stato negato. Il reparto di ginecologia non è stato chiuso ma solo spostato di piano. Il Terzo polo segna solo l'integrazione funzionale di due presidi, non c'è un codice unico, e di 5 strutture ospedaliere: Foligno e Spoleto Dea di Primo livello, Norcia, ospedale di base per acuti, Trevi e Cascia ospedali riabilitativi. Più del 90% delle operazioni chirurgiche sono programmate. L'ambito più appropriato per la chirurgia di emergenza è sicuramente Foligno. Le strutture complesse erano già uniche e inserite nella dgr 212/2016 ed erano state accorpate. Vengono accorpate a Foligno, in una unica struttura complessa, cardiologia, ostetricia, ginecologia, anestesia e rianimazione. Restano a Spoleto le strutture semplici, con un responsabile, un 'vice primario' che risponde di queste strutture. Non si tratta quindi di un depotenziamento.
    A Spoleto vengono accorpate in una unica struttura complessa ortopedia, traumatologia e radiologia con attivazione di strutture semplici a Foligno in coerenza con la mission di struttura per le attività programmate. Vengono mantenute e potenziate tutte le attività ambulatoriali di entrambi gli ospedali. L'integrazione funzionale permette sedi fisiche con i requisiti e il personale per garantire le attività preposte, strutturando idonei percorsi di presa in carico, indirizzando il paziente al setting assistenziale adeguato. L'ospedale di Spoleto mantiene la qualifica di Dea di Primo livello, integrato funzionalmente con Foligno. Rispetto all'unità di terapia intensiva cardiologica, Spoleto non raggiunge il volume minimo di attività per la cura dell'infarto miocardico e la programmazione indirizza a Foligno la gestione delle emergenze cardiologiche. La riabilitazione cardiologica e le attività di cardiologia programmate restano invece a Spoleto, che manterrà il relativo reparto. Il numero minimo di parti annui è di 500, obiettivo che invece a Spoleto non è stato raggiunto, nonostante gli interventi regionali per il sostegno alla natalità.
    L'obiettivo primario per le situazioni tempo dipendenti è di garantire l'assistenza sanitaria in sicurezza per i pazienti.
    Tutto ciò per rispettare gli standard e gli obiettivi nazionali, garantendo risposte assistenziali congrue, un approccio di cura omogeneo, una presa in carico adeguata. A breve entrerà in vigore un regolamento ospedaliero sulle sale operatorie affinché vengano rispettate tempistiche ottimali in ogni presidio".
   
   

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