La Giunta regionale ha modificato
e aggiornato il Piano regionale per gli interventi urgenti per
l'eradicazione della peste suina africana. Soddisfazione per
l'approvazione del provvedimento è stata espressa dall'assessore
regionale alle politiche agricole e agroalimentari Roberto
Morroni. "Grazie al lavoro sinergico tra la Regione Umbria e la
struttura commissariale presieduta dal commissario straordinario
Vincenzo Caputo abbiamo raggiunto un importante risultato - ha
sottolineato - con il chiaro obiettivo di eradicare la presenza
del cinghiale nei centri abitati, nelle aree urbanizzate, nei
siti storico-archeologici e nel distretto suinicolo di pregio
istituito per la tutela della produzione zootecnica".
Entrando nel merito del provvedimento adottato
dall'esecutivo, Morroni ha spiegato che il Priu delinea un nuovo
approccio alla gestione del cinghiale sotto diversi aspetti. "In
particolare - ha affermato - gli interventi di contingentamento
della popolazione di cinghiali, oltre a mirare alla riduzione
dei danni alle produzioni agricole, si prefiggono anche il
depopolamento della specie per fini sanitari. Tra le misure
approntate, vogliamo sottolineare l'estensione del periodo di
caccia da tre a quattro mesi, consentendo l'esercizio venatorio
alla specie cinghiale fino al 28 febbraio".
Fra gli altri aspetti evidenziati dall'assessore - si legge
in un comunicato della Regione - c'è il prelievo in braccata,
attuato dalle squadre cinghialiste all'interno dei settori
assegnati. "Grazie alle misure presenti nella Dgr - ha sostenuto
Morroni - vogliamo raggiungere l'obiettivo di ricondurre il
numero dei capi di cinghiale a una quantità sostenibile,
riducendo così sensibilmente le reiterate richieste di
risarcimento danni".
Sempre in un'ottica di controllo della specie cinghiale,
l'Assessorato è impegnato nel costruire un progetto di filiera
che prenderà avvio a breve. E' definito di prioritario interesse
per garantire la qualità delle carni e la certificazione di
provenienza. La filiera del cinghiale sarà "fondamentale" per la
sicurezza alimentare e la tracciabilità del prodotto,
assicurando al contempo una gestione sostenibile e controllata
della specie.
"Questi interventi - sottolinea la Regione - rappresentano
un importante passo avanti per la comunità umbra, supportando la
crescita economica, la tutela ambientale e la sicurezza
sanitaria, grazie all'adozione di misure innovative e coordinate
tra gli assessorati dell'agricoltura e della sanità".
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